Ternana: “ Non c’è pace tra gli ulivi!

Certo che chi segue, con passione o meno, la Ternana non si annoia! È proprio il caso di dirlo chiaramente perché gli eventi che si susseguono, positivi o negativi che siano, non finiscono mai e soprattutto negli ultimi mesi si sono susseguiti con una frequenza da record. Basta analizzare che cosa sia accaduto da quel triste giorno della retrocessione in C fino al pomeriggio di ieri per rendersi conto che per il tifoso rossoverde “ non c’è pace tra gli ulivi”. Come detto la retrocessione, la conferma di Capozucca con Abate allenatore, i rapporti non idilliaci tra direttore sportivo e direttore generale, l’arrivo di Diego Foresti, scelto da Guida, che prende il posto di D’Aniello, l’esonero di Capozucca. Tutto questo sul piano organizzativo e tecnico mentre sul versante societario Guida da agosto prima cerca nuovi partner per continuare a gestire la Ternana ma poi vira sulla sua vendita.

Ed ecco allora che sbuca Benedetto Mancini, contestato dalla piazza, ma poco dopo non onora gli impegni presi e crolla, quindi, la sua candidatura. Nel frattempo, però, non viene onorato il pagamento per intero dei contributi e delle ritenute Irpef per cui si fa concreta l’ipotesi della penalizzazione. Dopo giorni di silenzio in cui si fa largo la preoccupazione mentre i tifosi si stanno recando al Liberati per assistere alla partita contro il Legnago viene diffusa la notizia del passaggio del pacchetto azionario da Nicola Guida a Stefano D’Alessandro. Qualche giorno da presidente in pectore e mentre tutti aspettano la convocazione di una conferenza stampa per conoscere programmi ed obiettivi l’assemblea straordinaria dei soci elegge Stefano D’Alessandro come il nuovo amministratore unico e presidente. Non è finita, però, perché l’amministratore unico dopo poche ore comunica le sue decisioni che non sono cosa di poco conto perché tra quelle prese c’è la decisione di non avvalersi più della professionalità di Diego Foresti, direttore generale che insieme a Carlo Mammarella ha lavorato con il consenso di Abate alla costruzione di una squadra che sta risvegliando a suon di vittorie la passione dei tifosi. Ad oggi non se ne conoscono i motivi ma nei giorni scorsi avevamo paventato il timore che la sua posizione non fosse salda come qualche settimana prima e propugnavamo una profonda riflessione sul da farsi perché in una squadra per creare degli equilibri ci vogliono mesi interi ma per distruggerli ce ne vuole davvero poco. Per questo propugnavamo una netta distinzione di ruoli e di compiti operativi che potesse garantire una gestione professionale, senza disguidi, della società ma la decisone del presidente ci ha nettamente spiazzato perché eravamo, e lo siamo ancora, convinti che una condivisione di compiti in uno staff professionalmente valido avrebbe giovato alla causa rossoverde.

Abbiamo sbagliato valutazione e non ci resta ora che capire il perché di certe scelte che hanno solo l’effetto, almeno per il momento, di dividere la piazza in pro e contro la scelta effettuata. Auguriamoci che tutto quanto accaduto non intralci il lavoro e l’armonia che attualmente regna nel gruppo rossoverde e che quei colori possano essere onorati da tutti i protagonisti. Sia da quelli dentro che da quelli fuori dalla Ternana Calcio. Poi sulla professionalità di Carlo Mammarella, professionista serio e competente, non abbiamo dubbi come non li abbiamo su Giuseppe D’Aniello, manager che nel suo primo anno alla Ternana ha gestito nel migliore dei modi una situazione non certo florida sul piano economico-finanziario. A loro, quindi, vanno i nostri auguri di buon lavoro e a Diego Foresti l’apprezzamento per quello che è riuscito a dare alla Ternana in soli 2 mesi e mezzo di lavoro.

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