Fabio, una persona di altri tempi!

Fabio, una persona di altri tempi!

Il ricordo di chi ha condiviso con lui soprattutto momenti belli raccontati in telecronache ed interviste

la foto di Stefano Principi attesta quanto affetto nutrisse Fabio per le sue ragazze.

Solo due anni che lo conoscevo ma per me è stato come se lo conoscessi da una vita. E la prima volta, in occasione della sua prima conferenza stampa in rossoverde al Liberati, ho capito immediatamente che tipo di uomo avesse scelto la Ternana per il dopo-Schenardi. Un uomo perbene che ha confermato di esserlo in tante interviste che ho avuto il piacere di fare con lui e nel corso delle quali emergeva la sua umanità, competenza, amore per il lavoro che faceva e, soprattutto, la sua obiettività anche quando, poche volte a dire il vero, la squadra avversaria era stata superiore e lui non esitava a riconoscerlo. Buono, docile fuori dal terreno di gioco diventava esigente e un pò burbero quando era in campo e soprattutto quando seguiva la partita dalla panchina. Mi è capitato spesso durante le mie telecronache, lui che era meticoloso fino a sfiorare la perfezione, di vederlo arrabbiato, di sentirlo urlare, di suggerire alle ragazze la posizione giusta e di rimproverarle vibratamene quando non osservavano con precisione quello che lui voleva. E capitava anche se la sua squadra stava vincendo con largo margine nei confronti della compagine avversaria ed era particolarmente esigente con quelle ragazze che lui aveva cresciuto e che lo avevano seguito da Roma nella esperienza in rossoverde. Ho iniziato a temere della sua salute, senza però mai chiederne conto né a lui né ad altri, nel corso del girone di ritorno quando evidentemente la malattia ha iniziato a tormentarlo: smagrito, voce flebile nelle interviste ma lui come un guerriero sempre dietro alla sua squadra, alle sue ragazze e sempre pronto anche ad assolvere quegli impegni del dopo partita per le interviste. Chissà quanto gli sarà pesato farle, quanta sofferenza avrà provato ma lui, con il massimo rispetto per il lavoro altrui, non ha mai rinunciato a sottoporsi alle domande del post partita. nemmeno quel giorno che al Gubbiotti contro il Napoli era venuto giù un diluvio. Speravo che potesse superare quel periodaccio aiutato da quel suo indomabile coraggio ma le notizie degli ultimi giorni, purtroppo, non erano rassicuranti. E questa mattina Fabio, purtroppo, ci ha lasciato ma rimarrà indelebile in me quella sua figura di uomo buono, perbene e di grande professionista nel suo lavoro, in quel mondo del pallone che, oltre a quello della famiglia, è stato al centro della sua esistenza. R.I.P. Fabio