Ternana, riuscirai ad avere un Centro Sportivo?

La storia infinita di una struttura che sarebbe necessaria per la patrimonializzazione della società e per lo svolgimento dell’attività agonistica

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Anche i più ottimisti potrebbero aver perso la speranza di veder realizzato il Centro Sportivo della Ternana Calcio, una storia infinita nata qualche anno fa sotto la presidenza Zadotti ed ancora in alto mare con una serie di vicissitudini difficili da comprendere in virtù degli ostacoli frapposti da varie componenti della società civile e non. Proviamo a raccontarle per sommi capi iniziando da quel Centro Sportivo Ternanello che doveva sorgere nei pressi di Ponte Allende, strada S. Filomena, con tanto di ufficializzazione di allora in televisione da parte del presidente Zadotti e di un rappresentante del Comune di Terni. Un centro con due campi, due tribune coperte, una foresteria, una piscina per il recupero degli infortunati, una palestra, un ristorante ed una serie di percorsi aperti anche alla cittadinanza. Poi, però, non se ne fa più niente perché nel frattempo la società passa dai Longarini a Bandecchi.

Particolare di Ternanello che doveva sorgere in Strada S. Filomena

Rinuncia a Ponte Allende e dopo alcuni mesi partecipazione a bando del Comune di Terni con un progetto ambizioso per lo stadio di Gabellata. Sembrava tutto in odine, tutto in regola ed, invece, anche in questa circostanza l’operazione salta e la Ternana resta a guardare e a desiderare un centro sportivo. Ed ecco allora che scende in campo Bandecchi in prima persona che presenta un progetto faraonico con tre campi, foresteria, piscina anche in questo caso, in zona Villa Palma in un terreno di proprietà comunale pieno di arbusti, immondizia e rifiuti di ogni genere. Si iniziano i lavori di ripulitura, a fare i carotaggi per la valutazione delle caratteristiche del terreno, si presenta un altro progetto, si stabilisce d’accordo con il Comune la cifra per la cessione del terreno ( circa 370.000 euro ), ma il progetto viene subito ostacolato da due comitati cittadini che avanzano riscorsi al Tar. Mesi e mesi di ricorsi e controricorsi senza che la vicenda trovi una decisione definitiva.

Il progetto di Ternanello in località Villa Palma

Nel frattempo la società rossoverde per consentire alla Ternana di allenarsi sul manto erboso sistema due campi in erba alla Polymer che vengono utilizzati per un mese circa perchè la struttura è priva di spogliatoi. Investimento, quindi, inopportuno nonostante le ingenti risorse impiegate. Passano i mesi e Bandecchi, poi, acquista l’area dell’Ex Spea ed anche lì si parla della costruzione di un centro sportivo ma sono solo voci perchè nel frattempo per l’incompatibilità del sindaco Bandecchi la società viene ceduta a Nicola Guida.

Intanto la squadra al ritorno da Cascia si allena al San Paolo dove, come da indiscrezioni, trova un accordo con il Comune di Narni che provvede a sistemare il manto erboso, gli spogliatoi e il sistema di illuminazione. Poche sedute di allenamento e, poi, causa i lavori di sistemazione del San Paolo la squadra trova ospitalità sul manto erboso di Marmore. Anche lì poche sedute, il ritorno, provvisorio al Taddei senza tornare al San Paolo dove i lavori sono terminati. Con l’esonero di Lucarelli, poi, Breda decide di utilizzare il sintetico del Taddei con qualche sporadica seduta sul manto erboso del LIBERATI. Dell’utilizzazione del San Paolo non se ne parla più e cade, quindi, la possibilità di un suo utilizzo per gli allenamenti settimanali. A meno di ripensamenti!

E siamo ai giorni d’oggi con il Tar che ha sentenziato, a meno di un ricorso al Consiglio di Stato da parte della Ternana, la fine della realizzazione del progetto di Ternanello a Villa Palma. Forse alla Ternana conviene rivolgere, se ha proprio le intenzioni di costruire un centro sportivo adeguato alle esigenze di una squadra di serie B, le proprie attenzioni verso altri comuni limitrofi che farebbero carte false pur di ospitare nel proprio territorio un centro sportivo. E forse lì la Ternana non troverebbe cittadini che antepongono i propri interessi a quelli del territorio, della comunità.

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