Involuzione di Corrado: colpa del mercato o della posizione?

Nella prima parte dello scorso anno, Niccolò Corrado scalzò Martella dal ruolo di terzino sinistro titolare della formazione rossoverde a suon di grandi prestazioni, nel 4-3-3 di mister Lucarelli. Poi l’infortunio che lo costrinse a star fuori per più di un mese fino al ritorno in campo, quando ormai la squadra era stata improntata da Andreazzoli prima e dal Lucarelli bis poi con un 3-5-2.

Questo modulo lo costringe a coprire tutta la fascia sinistra e, soprattutto, gli nega le sue famose sovrapposizioni che tanto scompiglio hanno portato nelle difese avversarie. Giocando esterno nel 3-5-2, infatti, non ha compagni con cui scambiare lungo fascia e ai quali sovrapporsi per lo scambio terzino-centrale di centrocampo-terzino o l’appoggio alla punta centrale per il più classico dei triangoli calcistici, antichi quanto efficaci con magari la copertura dell’area di rigore effettuata dalla mezzala.

In queste partite, invece, Corrado è risultato quasi sempre prevedibile ed incapace di saltare l’uomo ed andare sul fondo è, soprattutto, di mettere cross invitanti per Raimondo e compagni. La riprova sta nelle partite in cui Corrado è andato meglio: quella con la Reggiana, ad esempio, e lo spezzone di secondo tempo contro Bari e Cremonese, quando ha potuto beneficiare del costante supporto di Celli su quella fascia, il quale creava i presupposti per la superiorità numerica sulla fascia sinistra.

pubblicità

Insomma, involuzione sì, magari dovuta anche alle sirene di mercato della serie A, ma occhio al lato tattico, perché una squadra in difficoltà deve cercare di posizionare i suoi giocatori migliori nelle posizioni a loro più consone.

pubblicità Mercedes Rossi

Lascia un commento