Ternana, pari con il Benevento ma quanti rimpianti!

Sul campo la Ternana di Lucarelli non ha vinto, e non solo per colpe proprie, ma è riuscita in quella che forse era l’impresa più grande ovvero chapeau per aver riportato oltre 5,000 tifosi allo stadio, per aver ricompattato la tifoseria con la squadra e per aver rasserenato, grazie anche ai messaggi distensivi di Lucarelli, il clima rovente dei giorni passati intorno alla squadra.

Fatta questa premessa si può definire la prestazione della squadra con luci ed ombre che hanno caratterizzato la prestazione contro i giallorossi di Roberto Stellone che hanno dimostrato di essere sulla strada della ripresa. Almeno a giudicare da quanto si è visto al Liberati. Ed allora accennavamo a luci ed ombre della prestazione, particolarmente sfortunata con tre legni colpiti ed un fallo di mano in area giallorossa che meritava una punizione che arbitro e Var, invece, non hanno sanzionato. Ma questa non è una novità e se servisse, ma abbiamo le nostre perplessità in merito, non sarebbe male presentare un dossier di tutti gli episodi che hanno danneggiato la Ternana.

La partita dei rossoverdi può essere divisa in 3 parti con una Ternana brillante nel primo tempo ma sprecona, in sofferenza per 20 minuti nella ripresa per poi tornare ad essere protagonista positiva nella seconda parte del secondo tempo quando ha cercato con insistenza la terza rete. Quella del successo!
Ed è piaciuto, come ha sottolineato Lucarelli, soprattutto il carattere avuto nel non disunirsi in occasione della superiorità nella parte iniziale del secondo tempo degli ospiti. Tra i pregi segnaliamo la particolare efficacia che sta avendo la Ternana sui calci piazzati: due gol su calcio piazzato, ma era accaduto anche a Palermo martedì, e una serie di pericoli negli altri angoli battuti. Tra i pregi, poi, la costruzione di alcune azioni interessanti ma, come al solito, non concretizzate e questa lacuna la si sta pagando in termini di punti. La mancanza di un catalizzatore davanti, uno come Favilli ad esempio, che sappia tener palla per gli inserimenti dei centrocampisti se ne sente l’assenza. Tra i difetti, purtroppo, dobbiamo annoverare il gol preso con un tiro dal limite con nessuno dei due difensori pronti ad uscire e andare in pressione su Acampora dotato, tra l’altro, di un tiro preciso. Non è la prima volta che si lascia un avversario libero nelle vicinanze del limite dell’area, facilitato dall’assenza della marcatura nel battere a rete. È successo nel secondo gol del Perugia al Renato Curi ed è accaduto contro il Benevento al Liberati in occasione della prima rete.

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Qualcosa di grave, poi, non ha funzionato in occasione del secondo pareggio dei giallorossi perché Tello ha colpito di testa indisturbato su angolo dalla destra. In questa circostanza una maggiore attenzione e concentrazione, nella fattispecie di Di Tacchio, avrebbe impedito a Tello di colpire di testa indisturbato. Ormai, però, questa è andata tra luci ed ombre e non resta che studiare il perché degli errori e come poterli eliminare o limitarli al minimo. Un punto, comunque, che non è da buttare perché porterà la squadra a lavorare più serenamente e in un ambiente più tranquillo sfruttando la settimana lunga visto che a Genova si giocherà domenica con la possibilità di avere, quindi, più giorni per preparare quel match in maniera più completa. Sulla prestazione dei singoli c’è da segnalare l’ottima prestazioni di Mantovani, e non solo per lo splendido gol realizzato, di Diakitè, autentica forza della natura, il solito Palumbo, qualche volta dovrebbe liberarsi del pallone con più celerità, in crescita Coulibaly e non solo perché ha fatto gol. Meno arrembante, più prudente il giovane Corrado che è sceso davvero poco. Ma questo potrebbe rientrare in una strategia del mister Lucarelli per gestire al meglio un giocatore che non è al massimo della forma e che forse era a rischio infortunio tanto che Lucarelli lo ha sostituito sul finale di partita.

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