Ternana-Cosenza, le pagelle di Luca Giovannetti

IANNARILLI 6 Nel primo tempo sembra il classico “spettatore non pagante”, tranne una smanacciata su una “palla velenosa” deviata incautamente da Di Tacchio e da Capuano. Stesso discorso nella ripresa, durante la quale non viene mai chiamato in causa da un Cosenza del tutto incapace di sfruttare la superiorità numerica. Assolutamente incolpevole sulla splendida punizione di Brignola che garantisce il pareggio alla compagine calabrese. Tempestivo nell’uscita bassa su tocco maldestro di Diakité con cui evita la beffa nel finale. 
DEFENDI 6 A tratti in difficoltà nella prima frazione sullo sgusciante Florenzi, che lo costringe ad un paio di interventi fallosi, uno dei quali probabilmente punibile col cartellino giallo. Dopo l’espulsione di Sorensen approfitta del drastico calo della mezza punta avversaria e prova a spingere con discreta continuità, ma senza mai liberarsi al cross. Sufficienza risicata.22 s.t. Diakité 6 si guadagna un’ampia sufficienza, a differenza del compagno sostituito, perché subentra bene, alternando incursioni in avanti e recuperi imperiosi, ma in uno di essi (ottima diagonale seguita da un tocco improvvido al quale pone rimedio in uscita bassa Iannarilli) conferma pregi (facilità di corsa e propensione al recupero veloce) e difetti (bagaglio tecnico limitato). 
SORENSEN 5 Con un errore gravissimo in avvio di ripresa decide in negativo il match (plateale fallo su D’Urso lanciato a rete, cartellino rosso e punizione dal limite dell’area dalla quale scaturisce la rete del pareggio di Brignola). L’agile trequartista avversario ha indubbiamente un passo diverso rispetto al suo ma lui sembra “messo male” (rigido sulle ginocchia e “piatto”, insomma postura quanto meno rivedibile). Poteva essere un intervento da rigore con ammonizione e a conti fatti la correzione del varrista (peraltro giusta) si rivela peggiorativa per le Fere (espulsione e punizione-gol). In ogni caso questo episodio ridimensiona drasticamente un primo tempo più che sufficiente, con l’imperioso colpo di testa in “anticipo alto” che innesca Partipilo prima del magistrale assist per Favilli e con la sponda aerea per Capuano che in semi-rovesciata colpisce il palo alla destra di Matosevic. 
CAPUANO 6,5 Sbaglia la scelta in occasione del fallo di Sorensen su D’Urso che cambia l’inerzia della partita (anziché cercare e poi perdere il duello aereo sulla trequarti con Larrivey dovrebbe “scappare all’indietro” per garantire copertura al compagno di reparto). Ma si tratta dell’unica sfasatura nel contesto di una grande prestazione (al di là del tocco istintivo su deviazione di Di Tacchio che chiama in causa Iannarilli prima dell’intervallo). Efficace in marcatura, lucido e concentrato in tutte le situazioni, sfortunato nel centrare il pallone in rovesciata su sponda aerea di Sorensen. Quel legno gli nega un gol da cineteca. 
CORRADO 6,5 Con i decimali potrebbe sfiorare il 7. Di sicuro sforna un’altra prova assai convincente, difendendo con ordine (anche se in occasione del fallo di Sorensen che cambia volto al match appare in lieve ritardo e quindi non riesce a piazzare la diagonale) e spingendo con estrema efficacia. Da un suo traversone nasce il gol clamorosamente fallito da Favilli (colpo di testa a lato) poco prima dell’intervallo. E su un suo cross in avvio di ripresa (dopo pregevole scambio con Agazzi) lo stesso Favilli viene strattonato irregolarmente da Vaisanen (con tanto di maglia allungata). Rigore? No, l’arbitro inverte il fallo e dalla punizione calciata in avanti da Matosevic scaturisce il “patatrac” di Sorensen. Si propone in avanti anche nei minuti di recupero supportando al meglio un effervescente Moro Prescoli. 


CASSATA 6 Titolare a sorpresa, malgrado un palese ritardo di condizione fa la sua parte affidandosi a intelligenza tattica ed esperienza. Insomma, sebbene molto lontano dai suoi standard abituali se la cava discretamente. Viene sostituito per esigenze tattiche (con la squadra in inferiorità numerica serve subito un difensore centrale per risistemare il pacchetto arretrato) ma probabilmente sarebbe uscito nei minuti seguenti per una questione di limitata autonomia. Nel complesso sufficiente, ma ha bisogno di tempo per fare di più e meglio.10’ s.t. Bogdan 6 dopo il cartellino rosso rimediato da Sorensen viene gettato nella mischia senza riscaldamento eppure svolge senza sbavature la propria parte, difendendo con ordine e cercando di “tenere alta” la linea, dunque con i decimali sarebbe da 6,3. 
DI TACCHIO 7 Sale col passare dei minuti, confermando la prova positiva offerta nel match casalingo contro la Reggina. Prezioso nel mantenere gli equilibri in mezzo al campo. Senso della posizione, corsa e personalità al servizio della mediana. Inoltre nel cuore della ripresa sforna un preciso passaggio di sinistro per Falletti (con successivo cross basso del fantasista uruguaiano per Palumbo, anticipato a pochi passi dalla porta avversaria) col quale conferma un bagaglio tecnico magari non eccelso ma senza dubbio ampiamente sufficiente. 
AGAZZI 7 Interpreta con notevole intelligenza il proprio compito, confermandosi in positivo nel ruolo di mezzala sinistra, dato niente affatto scontato per un centrocampista destrorso come lui. Gioca spesso di prima e sbaglia pochissimi appoggi, anche nello spregiudicato 4-2-3 varato in corsa (e con grande coraggio) da mister Lucarelli. Davvero pregevole all’alba del secondo tempo un appoggio volante per Corrado, con successivo traversone dell’ex interista per Favilli, contrastato irregolarmente in elevazione da Vaisanen nei pressi del dischetto. Zufferli, peraltro nella circostanza non aiutato dal varrista, sbaglia completamente la lettura della situazione e inverte il fallo. E allora? E allora punizione “lunga” di Matosevic e poi Sorensen “combina la frittata…”. Per la serie “nel calcio spesso risultano decisivi gli episodi”. 34’ s.t. Coulibaly 6 regala sostanza in mediana, cerca il tiro dalla distanza, chiude una ripartenza avversaria sulla corsia sinistra “scortando il pallone” in fallo laterale e si butta in avanti alla ricerca del pallone giusto, ovviamente non è ancora il centrocampista agile, dinamico e tecnico ammirato nella Salernitana ma in attesa di tornare al top strappa un’altra sufficienza striminzita dopo quella arpionata contro la Reggina. 
PARTIPILO 6,5 Nel corso di un primo tempo complessivamente sotto tono sforna uno splendido assist per Favilli in occasione del temporaneo vantaggio delle Fere. E nella ripresa migliora nettamente, mettendo a soqquadro la retroguardia cosentina con le proprie accelerazioni e duettando sullo stretto con Falletti. Giusta la revoca del rigore a tempo scaduto (concesso erroneamente dall’arbitro prima della correzione del V.A.R.) perché Martino lo anticipa per una frazione di secondo colpendo il pallone. Viceversa assurda in precedenza la mancata assegnazione del penalty per un fallo di Vallocchia, che lo aggancia sul lato corto dell’area (l’arbitro sbaglia, ma sbaglia di più il varrista non richiamandolo al video). 
PALUMBO 6,5 Parte come mezza punta sul centro-sinistra (proprio come contro la Reggina) poi torna a centrocampo ma nel finale si sgancia spesso in avanti per supportare il tridente formato da destra da Partipilo, Falletti e Moro Prescoli. Mezzo voto in meno per il gol mancato su cross basso di Falletti (viene anticipato in extremis nei pressi della linea bianca). Eppure per intensità, tasso tecnico, continuità e temperamento risulta tra i migliori.34’ s.t. moro prescoli 6,5 in campo negli ultimi fatica ad entrare in partita ma quando vi riesce risulta devastante e allo scadere costringe Matosevic alla parata salva-risultato. 
FAVILLI 6,5 Corona un ottimo avvio di stagione con la terza rete di destro (inusuale per un mancino) realizzata con un “diagonale chirurgico” sul secondo palo su splendido assist di Partipilo. Mezzo voto in meno per il gol incredibilmente fallito (colpo di testa fuori su traversone di Corrado a 4-5 metri dalla porta avversaria) un attimo prima dell’intervallo. Nella ripresa dopo 40 secondi viene strattonato da Vaisanen sul dischetto, ancora su cross del “solito” Corrado, ma l’arbitro inverte il fallo (e il varrista è distratto). Esce stremato dopo aver dato tutto. Se realizzasse la doppietta sul finale del primo tempo cambierebbe (probabilmente) il risultato finale. E sarebbe l’indiscutibile “man of the match”. 22’ s.t. Falletti 7 l’interpretazione del ruolo di “falso nueve” è da manuale perché manda in tilt la retroguardia avversaria, rivitalizza Partipilo e serve magistralmente Palumbo, anticipato in extremis da un difensore rosso-blù, tra l’altro porta a termine la gara con ammirevole abnegazione sebbene claudicante per un problema muscolare. 

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