Orgogliosi di Te, Danilo!
Ternana Time, lo abbiamo detto più volte, non vuol portare all’attenzione dei lettori solo il mondo rossoverde ma evidenziare anche le imprese degli atleti ternani che onorano la nostra città. E ce ne sono molti ad iniziare dall’ultimo che si è messo in evidenza ovvero Alessio Foconi che nella Coppa del Mondo a Parigi ha vinto la medaglia di bronzo nell’individuale e quella d’oro nella gara a squadre. Di Alessio torneremo a parlarne approfonditamente prossimamente perché le gare da disputare sono ancora tante e riteniamo che possa essere lui uno, se non il principale, dei protagonisti anche quest’anno.
La Dakar, invece, è terminata e se ne riparlerà nella prossima stagione. E alla Dakar chi ha fatto un figurone ricevendo i complimenti di tutto il mondo dell’off road, ma non solo, è Danilo Petrucci che, abbandonata la moto Gp, ha voluto provare il brivido, l’emozione della Dakar. L’ha preparata in quattro e quattro con qualche inconveniente di troppo come la caduta a pochi giorni dalla partenza e la frattura dell’astragalo che gli ha impedito durante la competizione di appoggiare il piede a terra e far forza sullo stesso. Non l’ha vinta, del resto non era nei suoi obiettivi, ma ha vinto una tappa, cosa mai accaduta ad un pilota della moto Gp, ha conquistato un terzo posto, poi retrocesso al quarto per una penalizzazione ed ottenuto altri brillanti piazzamenti che l’hanno posto all’attenzione dei media nazionali e non.
E giù, allora, tutti a cercarlo per le interviste, l’appuntamento fisso quotidiano su Gazzetta Motori oltre che su Sky: il resoconto della giornata, delle avventure vissute sulla moto, tutti gli aneddoti curiosi capitatigli, le difficoltà incontrate durante le tappe E non sono state poche quelle tecniche di cui alcune misteriose come tutti quei fusibili che hanno causato lo spegnimento del motore in diverse occasioni. E purtroppo non sono state poche nemmeno le cadute ma lui non si è dato per vinto con quel suo carattere battagliero; dapprima quella dovuta all’improvviso stop del motore che lo ha catapultato a terra, poi un tronco nascosto sotto la sabbia e addirittura quella verificatasi per evitare un cammello che gli stava andando contro. E poi, il passaporto, la carta di credito, il telefonino e i contanti persi nel deserto.
Danilo, poi, è stato un protagonista anche nelle sue dirette giornaliere su Instagram dove raccontava di tutto, delle difficoltà della sua KTM, del “ballino di fusibili” , nemmeno lui si è reso conto del perché dei guasti, necessari per far andare la moto, le sue cadute, i suoi percorsi sbagliati, le sue lacrime quando ha ricordato dei sacrifici dei suoi genitori e della sua grande e prestigiosa vittoria di tappa.
E’ stato apprezzato, e noi stessi, abbiamo conosciuto in quelle dirette Instagram un Danilo diverso: simpatico, pronto alla battuta, bravo anche nell’intuire quello che poteva interessare a chi seguiva le sue dirette ed ecco allora che ha portato i suoi fans a spasso per il paddock, straordinaria puntata quella con Rebecca Busi, a conoscere mezzi ed altri protagonisti della Dakar, e non solo di quelli delle moto. Un vero e proprio influencer perché le sue dirette sono state viste di media da più di 2.500 persone con picchi che hanno superato anche i 3.000.
Anche chi scrive non nasconde che appena arrivava la notifica della diretta di Danilo su Instagram lasciava tutto e si piazzava davanti al computer perché ogni volta era una sorpresa, ogni volta erano risate, sì perché, almeno per me, ho conosciuto un’altra persona che si è concessa senza veli, senza reticenza, con assoluto garbo a tutte quelle domande che gli venivano poste in diretta. Ed era felice, si vedeva che era felice e che quello era uno spazio a cui teneva molto tener fede ogni giorno magari in orari diversi a seconda degli impegni. Come se quel mondo della moto Gp in cui si doveva passare per l’ufficio stampa prima di rilasciare un’intervista lo avesse assillato, incupito e non vedesse l’ora, e la Dakar è stata l’occasione eccezionale, per liberarsene. E non è un caso che fosse cercato un pò da tutti gli addetti ai lavori e quando lui chiedeva un’intervista ad altri protagonisti nessuno si è rifiutato o ha tergiversato perché con la sua simpatia Danilo ha conquistato tutto il mondo della Dakar.
E non solo di quelli delle moto ma anche di coloro che hanno partecipato con i camion, con le auto, con i quad. E non è un caso che anche Jacky Ickx, vice campione del mondo di F1 con la Ferrari e con la Brabham, sia andato a complimentarsi con lui e che un mostro sacro come Edi Orioli, re della Dakar per quattro edizioni, abbia avuto parole di grande apprezzamento per le qualità di Danilo pronosticandogli un grande avvenire nell’off-road.
Insomma, per Danilo, uscito purtroppo malconcio dalla competizione ma che ha portato a termine con grande coraggio, è stata un’autentica standing ovation che ha reso fieri noi ternani ed i suoi tifosi ed orgogliosi di avere un Campione, con la C maiuscola anche nell’off road. E, Danilo ha dimostrato di esserlo nella Dakar ovvero nella competizione più massacrante e più impegnativa sia per i piloti che per i motori.
Scusate se è poco! Un mondo di grazie Danilo!