I ritratti di David Micacchi, MASSIMO BORGOBELLO-1^ parte
di David Micacchi
Sullo sfondo, immanente, la leggenda. Sul proscenio, imminente, la storia. Sullo sfondo, il vago ricordo dei padri anziani circa le gesta di tal Giuseppe Ostromann, semplicemente il goleador più prolifico di ogni epoca della Ternana, coi suoi centodiciannove gol, la media di quasi uno a partita,
distribuiti nell’arco di un quadriennio temporalmente calato nel teatro assurdo della seconda guerra mondiale. Sul proscenio, la vivida memoria dai più condivisa delle gesta sottoporta dell’assoluto e indiscusso protagonista dell’era contemporanea rossoverde, Massimo Borgobello da Sacile, provincia di Pordenone. Sei stagioni e mezza di onorata militanza, settantanove gol totali in impegni ufficiali, gran parte dei quali messi a segno nel campionato di serie B.
Attaccante mancino, rapido nell’esecuzione e letale negli ultimi sedici metri, abile nel gioco aereo, ha attraversato lancia in resta il periodo che va dalla fine degli anni Novanta, col ritorno dei rossoverdi nel torneo cadetto, alla metà degli anni Duemila, e il mancato approdo nella massima serie. Gli anni della formazione, spesi a suon di reti nel trevigiano, cinque stagioni in serie D fra Conegliano e Caerano, e una in C2, a Castelfranco Veneto, nelle file del Giorgione. Dunque un anno e mezzo al Novara, in C1, alla metà degli anni Novanta, e una puntatina in B, con un paio di apparizioni nel Chievo Verona, prima del ritorno al piano inferiore, dapprima a Ischia e poi per una breve parentesi nel Brescello. E’ il corregionale Luigi del Neri, già da un anno trionfalmente alla guida della Ternana del presidente Alberto Gianni, fresca di promozione in C1, a volerlo in rossoverde in vista della stagione 1997/98, nel contesto di un valzer di arrivi e partenze che ridisegna considerevolmente, a campionato peraltro già avviato, il profilo offensivo della squadra, con gli arrivi nell’arco di pochi mesi del ventiseienne centravanti friulano e dei vari Rizzolo, Arcadio, Guatteo e Cornacchini a compensare le partenze di Borrello, Caverzan, Tiberi, Zanin e del neo-arrivato Gallicchio.
La prima rete di Borgobello in campionato giunge agli inizi di novembre, a sbloccare il risultato in occasione della vittoriosa trasferta di Casarano, gol della bandiera per i padroni di casa realizzato da Miccoli dopo il raddoppio di Bellotto. Appena una settimana e l’attaccante sacilese realizza anche
la prima rete al Liberati, quella del raddoppio contro l’Ischia Isolaverde. Occorre poi attendere la fine del gennaio successivo per il ritorno nel tabellino dei marcatori del buon Massimo, sua la segnatura che apre le danze in casa dell’Avellino, così come in corrispondenza del successivo
impegno casalingo contro il Giulianova è suo il gol del definitivo sorpasso. Quella delneriana è una Ternana molto solida difensivamente, e che capitalizza al meglio ogni singola marcatura realizzata. Il duello al vertice col Cosenza di Sonzogni sarà destinato a risolversi in favore dei calabresi, in ottica promozione diretta, ma Bini e compagni riescono a suon di risultati utili parimenti a fare il vuoto alle proprie spalle, anche grazie al costante apporto in zona gol dello stesso Borgobello, autore della rete del 2 a 0 sul Città di Palermo, gara disputata a inizio marzo, e di quella dell’1 a 0 messa a segno alla fine dello stesso mese ancora una volta contro il Casarano. Il settimo sigillo l’attaccante friulano lo appone in occasione del successivo incontro casalingo, con la Fermana, a precedere la doppietta di Fabris, mentre è decisivo ai fini del successo il gol realizzato contro la Juve Stabia, alla fine di aprile. Ad arrotondare anche oltre la doppia cifra personale un
rassicurante bottino, giunge poi l’exploit messo in scena in casa della Lodigiani, in occasione dell’ultimo impegno stagionale: una tripletta che consente al Nostro di raggiungere quota undici reti in campionato nella stagione d’esordio.
La Ternana approda ai playoff da capofila, Borgobello chiosa mettendo a segno l’unica rete fatta registrare dal doppio confronto di semifinale con l’Atletico Catania, nella gara di ritorno. Una settimana prima dello spareggio conclusivo di Ancona, contro la sorprendente Nocerina di Simonelli, che vale la promozione in serie B. Nel pieno del compiersi del passaggio di consegne a livello societario fra Alberto Gianni e Luigi Agarini, con del Neri attratto dalle illusorie sirene Empolesi, la compagine rossoverde riparte da un nuovo allenatore, Antonello Cuccureddu, e da una profonda trasformazione dell’organico, che passa nuovamente per un tourbillon di avvicendamenti fra effettivi anche per quanto concerne il reparto avanzato, stanti gli arrivi di Grabbi e Miccoli, il ritorno di Tiberi e l’imminente approdo di Tovalieri, a fronte della rinuncia a elementi quali Arcadio, Cornacchini, Rizzolo e, successivamente, a Guatteo e allo stesso Tiberi. In un tale contesto, assume ancora maggior pregnanza la permanenza di Borgobello, già fulcro della fase offensiva rossoverde e destinato a consolidare la propria leadership. L’inizio del cammino nel campionato di B 1998/99 è interlocutorio per Fabris e soci, da par suo l’avanti pordenonese accende le polveri solo alla nona giornata, in occasione tuttavia del perentorio rovescio di Pescara, 1 a 5 l’imbarazzante passivo. Appena una settimana, è la metà di novembre, e l’attaccante replica realizzando su rigore il gol dell’illusorio vantaggio nella gara casalinga poi impattata col Ravenna, che costa l’allontanamento a Cuccureddu, in sua vece viene richiamato uno sfortunato Del Neri.
Infine, è ancora Borgobello ad andare a segno in occasione del pari di Cremona, sua la salvifica rete del definitivo 1 a 1 nel finale di gara.
La nuova avventura dell’allenatore friulano sulla panchina rossoverde, a differenza di quanto si sperasse, si tramuta tuttavia in un calvario sul piano dei risultati. La Ternana non riesce più a vincere, l’ultimo successo risale alla gara interna col Napoli di inizio novembre, e mentre il corregionale centravanti fatica nel trovare continuità sottoporta, ritrovando la via della rete solo col nuovo anno, in corrispondenza della gara pareggiata in campo neutro contro il Cesena, è fatale a Del Neri l’ennesimo passo falso, in casa della Fidelis Andria, con un rigore peraltro fallito dallo stesso Borgobello nel finale, a gara quasi compromessa. Vincenzo Guerini giunge al capezzale rossoverde, l’attaccante sacilese comincia a recuperare una certa continuità d’impiego e presto tornerà a rendersi indispensabile in zona gol. Almeno all’inizio della nuova gestione tecnica tuttavia la squadra continua ad arrancare, lo stentoreo 1 a 6 di Genova lascia presagire all’apparenza foschi scenari, il buon Massimo realizza appena la sua quinta marcatura nel torneo ai primi di marzo, una rete che vale il subitaneo pari in casa del Monza. Ad ogni modo, a partire dal beffardo pari interno col Pescara, di Borgobello la segnatura che vale il provvisorio primo vantaggio rossoverde, la Ternana comincia a costruire fra le mura amiche a suon di risultati una salvezza sempre più complicata. Il bomber liventino si carica sulle spalle i compagni di squadra, e prende a martoriare con misconosciuta continuità i portieri avversari. In quel di Ravenna, con una rete per tempo decide le sorti del match, per la prima vittoria stagionale dei rossoverdi lontano da un Liberati destinato, a sua volta, a farsi arena simbolo di vittoria. A cominciare dal successivo impegno, contro la Cremonese alla metà di aprile, laddove il leader Massimo realizza un gol che pesa un prezioso successo di misura.
Di lì in avanti, i ragazzi di Guerini saranno capaci di collezionare lontano dalla Conca appena un punto in quattro partite. Borgobello raggiunge anche al suo secondo anno in rossoverde la doppia cifra di marcature personali, in concomitanza con l’impegno interno contro il Treviso, sua la
realizzazione che vale il momentaneo pari, prima del rocambolesco 3 a 2 finale. Di scorta, l’inutile penalty realizzato in occasione della successiva sconfitta di Cesena, a seguito della ripetizione decisa dall’arbitro di quello dapprima fallito da Sesia. Senza soluzione di continuità, l’attaccante mette a segno il raddoppio nella successiva gara interna contro la capolista Hellas Verona guidata da Prandelli, mentre è ancora una volta sua la firma in
calce alla rete del provvisorio vantaggio sul difficilissimo campo di Reggio Calabria, alla penultima. E’ la metà di giugno, e al Liberati va dunque in scena l’ultimo atto di una rincorsa-salvezza al cardiopalma. Ancora una volta, l’oramai imprescindibile bomber friulano veste i panni del mattatore, dapprima schiodando il risultato dall’empasse, e nel finale andando a realizzare nel tripudio generale il gol numero quindici in campionato, che vale il nuovo e definitivo vantaggio per i suoi, dopo il pari firmato sul finire della prima frazione da Florjancic per gli ospiti. La Ternana di Guerini riesce a mettersi alle spalle definitivamente la zona retrocessione. E per il buon Massimo arriva la chiamata del Venezia di Luciano Spalletti. E’ serie A. E’ l’occasione di una vita E a conti fatti, col senno di poi, è solo un arrivederci.
fine 1^ parte