Scusa mister, sto combattendo con la depressione | Il compagno di Perin ammette tutto: 2 anni di stop dal calcio

Mattia Perin, portiere Juventus, sta vivendo un periodo complicato per via del caso scommesse/FACEBOOK-ternanatime.com
Arriva l’annuncio importante di un calciatore, con lo spauracchio dei problemi mentali che continuano a condizionare il calcio giocato.
Nella vita di tutti i giorni ognuno di noi è chiamato a cercare di rendere quanto meno complicata possibile la quotidianeità e, allo stesso tempo, risolvere i problemi, piccoli o grandi, che siamo chiamati ad affrontare. Spesso, invece, nonostante ricchezza, agio e popolarità, c’è una componente del nostro corpo che non riusciamo a comandare: la testa.
Le dinamiche interne al nostro cervello, infatti, possono purtroppo condizionare il nostro presente ed il nostro futuro, spingerci a scelte sbagliate e peggiorare umore e percezione della realtà. Quando accade ciò, nonostante a volte apparentemente non c’è nulla che non va, non si riesce più ad essere lucidi e consapevoli delle proprie azioni.
Questo è quanto successo, per esempio, sicuramente anche ai due calciatori italiani fermati per squalifica nella passata stagione e coinvolti nel caso scommesse. Stiamo parlano di Nicolò Fagioli e Sandro Tonali che sono tornati al centro delle cronache sportive e non solo, a causa del secondo filone relativo all’inchiesta e alle indagini della Procura di Milano.
All’interno di questo nuovo filone è stato fatto anche il nome di Mattia Perin, attuale secondo portiere della Juventus e molto amico, oltre che ex compagno di squadra, di Fagioli. L’ex portiere del Genoa ha cercato di aiutare, prestandogli quantità importanti di denaro, l’attuale centrocampista della Fiorentina, ma allo stesso tempo sono spuntate delle intercettazioni dove sembra essere lui stesso a fare nomi di calciatori da convincere a far giocare e iscrivere sui siti illegali di scommesse.
Dal Genoa al quasi ritiro, le vicissitudini extra-campo
Nel frattempo, un ex compagno di Perin, ai tempi del Genoa, ha raccontato della sua battaglia contro i “mostri” che spesso di stagnano nella nostra mente e il suo stop forzato al calcio giocato, di ben due anni, a causa di questi problemi psicologici che lo attanagliavano frequentemente.
Parliamo dell’esterno d’attacco argentino, Ricardo Centurion che ha voluto rimettersi in gioco ripartendo dal campionato boliviano, ma che, purtroppo, nella sua carriera, ha fatto parlare molto più spesso di sé per le bravate e i fatti extra-campo che per le prestazioni all’interno del terreno di gioco. Meteora in Italia, come detto a Genova, in questi anni era stato accusato di corruzione di un agente di polizia e di violenza contro la sua ragazza, poi è risultato anche positivo alla cocaina dopo un tentativo di fuga in auto per evitare un posto di blocco.

“Avevo perso la voglia”. L’ammissione del calciatore
Ora, ha due anni di distanza dalla sua ultima partita di calcio professionistico, è tornato in campo e lo ha fatto con la maglia dell’Oriente Petrolero, giocando 45′. Centurion ammette i suoi errori passati attraverso un’intervista a TyC Sports: “Non ho passato un bel periodo, non mentirò. Oggi mi sento bene, ho iniziato a godermi quello che avevo perso”.
Sui suoi ultimi problemi e la fase difficile passata, invece, ha detto: “La dirigenza mi ha davvero aiutato e questo mi ha motivato a tornare a lavorare in questo campo, è una cosa meravigliosa. Avevo perso la voglia. Mi considero una brava persona. Se ho fallito, è stato per colpa mia. Ho perso il contatto con molte cose. Non riuscivo a trovare un senso alla vita, ed era proprio lì davanti ai miei occhi. Non c’è mai abbastanza aiuto quando rifiuti, quando non vuoi capire che per superare situazioni gravi, devi lasciarti aiutare. Mia madre è stata fondamentale, così come la mia compagna e mia figlia. Ho commesso errori gravi ma non rinnego nulla. Ora voglio essere più completo nella vita, come padre, come zio, come ciò che sono destinato a essere. Voglio trovare un equilibrio tra le due cose: calcio e vita”.