L’abbiamo trovato tra gli ubriachi e i tossici | Scandalo Giuntoli: stavolta si prenderanno provvedimenti serissimi

Cristiano Giuntoli prenderà provvedimenti - LaPresse - Ternanatime.com
Il direttore generale della Juventus Cristiano Giuntoli è a dir poco furibondo. Il comportamento di un giocatore non è accettabile
Colpo di scena inatteso in casa Juventus: il club bianconero si ritrova a che fare in questo finale di stagione con il caso di un giocatore che ha assunto comportamenti tutt’altro che irreprensibili.
Un’autentica patata bollente per il direttore generale Cristiano Giuntoli, tra l’altro nel momento decisivo della stagione. Quando mancano sei giornate al termine del campionato la squadra di Igor Tudor è infatti impegnata nella corsa alla conquista del quarto posto.
Centrare l’obiettivo minimo, la qualificazione in Champions League, è di vitale importanza soprattutto in vista della prossima stagione. Per impostare un mercato estivo di alto livello Giuntoli ha bisogno di poter contare sui milioni della competizione europea più importante.
Intanto però l’ex direttore generale del Napoli dovrà risolvere il caso scottante di un calciatore che a settembre scorso fu ceduto in prestito in Portogallo tra le file del Porto, che ora però vorrebbe rispedirlo in Italia.
Giuntoli, esplode il caso all’improvviso: Juventus nel caos
Non è la prima volta che un giocatore di proprietà della Juventus ma ceduto all’estero assuma dei comportamenti non proprio irreprensibili. Questa volta però si è superato ogni limite e Giuntoli è stato messo al corrente della situazione.
Stiamo parlando del difensore lusitano Tiago Djaló che potrebbe fare ritorno a Torino con largo anticipo rispetto alla scadenza del suo prestito, prevista per la fine di giugno. La decisione, stando a quanto riportato da fonti portoghesi, sarebbe la conseguenza di un comportamento ritenuto inaccettabile dal club lusitano.

Juventus, così non ci si comporta: tutti i dettagli
Il quotidiano portoghese O Jogo ha riferito che il venticinquenne difensore centrale, nella notte tra domenica e lunedì, avrebbe preso parte con altri compagni alla festa di compleanno del difensore Otavio in un locale del quartiere Boavista, rimanendo all’interno del locale stesso fino alle quattro del mattino, ben oltre l’orario consentito dalla società. La furia del Porto sarebbe tale da spingere la società a interrompere immediatamente il prestito, rispedendo Djaló alla Juventus già nelle prossime ore.
Un epilogo decisamente inatteso per un trasferimento che doveva rappresentare un’opportunità di crescita per il giovane difensore lusitano. Un rientro anticipato di Tiago Djaló non era certamente nei piani della Juventus, che aveva acconsentito al prestito proprio per permettere al giocatore di trovare continuità e ritrovare la forma migliore lontano dalla pressione di Torino. Ora, la dirigenza bianconera si trova a dover gestire un giocatore fuori dai progetti tecnici attuali e reduce da una situazione disciplinare delicata.