Era un eroe dei 9 scudetti, ma l'alcool lo ha devastato | "Beveva più del dovuto" - Ternana Time

Era un eroe dei 9 scudetti, ma l’alcool lo ha devastato | “Beveva più del dovuto”

Era un eroe dei 9 scudetti, ma l’alcool lo ha devastato | “Beveva più del dovuto”

Alcuni calciatori della Juventus prima di una partita di Champions League di qualche anno fa/FACEBOOK-ternanatime.com

Le confessioni di un calciatore della Juventus su un suo ex compagno di squadra che aveva una tendenza poco professionale.

Un ciclo lunghissimo che ha visto una squadra dominare in lungo e in largo il nostro campionato ed il nostro calcio e che, ancora adesso, a distanza di qualche anno, sembra quasi irreale. Eppure, dal 2012 al 2020, la Juventus è riuscita nella magnifica impresa di vincere nove Scudetti di fila, fatto mai accaduto nella nostra Serie A e che difficilmente si ripeterà.

Quella Juventus, nata sotto la rivoluzione contiana e proseguita sotto la sapiente guida di Massimilano Allegri, ora non c’è più, ma soprattutto non c’è più a livello societario e dirigenziale, oltre che, ovviamente, come forza di squadra e di calciatori.

Sono stati tanti i campionissimi che sono passati in quella Juventus in quesi nove anni consecutivi. Non si può certo non citare la BBBC, Buffon, Barzagli, Bonucci e Chiellini, i quattro italiani che hanno fatto parte di quella difesa memorabile e difficilmente battibile e che, insieme, hanno vinto quasi tutti quei nove scudetti consecutivi.

Tanti altri campioni, però, sono stati i protagonisti di quella grandissima Juventus. Da Dani Alves a Lichsteiner e Cuadrado, da Andrea Pirlo a Paul Pogba, da Marchisio a Khedira e Matuidi, fino ad arrivare agli attaccanti e ai vari Higuain, Mandzukic, Dybala, Morata, Tevez e Cristiano Ronaldo che hanno deliziato il popolo bianconero per tantissimi anni.

Juve, un campione che faceva parlare di sé

Un altro grande campione che ha fatto parte della prima Juventus, quella che ha vinto i primi quattro scudetti consecutivi, è stato Arturo Vidal che in bianconero arrivò nell’estate del 2011 dal Bayer Leverkusen e se ne andò, per accasarsi al Bayern Monaco, in quella del 2015. Centrocampista goleador della squadra bianconera, ma soprattutto che si rivelò fortissimo e indispensabile per Conte, prima, e Allegri, poi.

Arturo Vidal, che ora nonostante i suoi quasi 38 anni gioca ancora con la maglia del Colo-Colo e con quella della Nazionale cilena, di cui ne è ovviamente il Capitano, è stato un grande campione in campo, ma anche un personaggio colorito e un po’ sopra le righe, fuori. Non si è mai risparmiato in uscite e serate mondane e non ha mai disdegnato nemmeno qualche bicchiere in più. Giorgio Chiellini, suo ex compagno di squadra alla Juventus, infatti, in una recente intervista, ha raccontato alcuni particolari del cileno.

Vidal
Arturo Vidal, centrocampista Colo-Colo, durante un allenamento ai tempi della Juventus/LAPRESSE-ternanatime.com

Le confessioni sull’ex compagno di squadra

Queste le sue parole: “Uno come Vidal ogni tanto usciva e beveva più del dovuto, lo sanno tutti, si può dire che l’alcol era un po’ il suo punto debole. Mica ci mettiamo a discutere il campione, o la persona, per questo! Le debolezze fanno parte della natura umana, contano le conseguenze che possono avere su un gruppo. Il grande Arturo un paio di volte all’anno non si presentava all’allenamento, oppure arrivava che era ancora piuttosto allegro, diciamo così. Ma non ha mai battuto la fiacca, anzi, penso che a volte certi modi di essere diventino una forza. Purtroppo io ho conosciuto poco Paolo Montero, un altro che viveva la notte da re. E l’ultimo anno da noi, quando il suo rendimento era calato, Moggi andò da lui e gli disse: ‘Paolo, ti prego, smetti di restare a casa la sera, torna quello di sempre!”.

Ancora Chiellini su Vidal: “Anche Vidal era un po’ così. Ricordo ancora una tournée americana, eravamo a Miami la sera prima dell’ultimo allenamento prima di ripartire, in libera uscita. La mattina dopo, Arturo non si vedeva. Era a letto, e dovettero tirarlo giù a forza. Quel giorno provammo anche il nuovo materiale d’allenamento, eravamo tutti vestiti di nero e c’erano 40 gradi: il mister Conte non vedeva l’ora che Vidal in quello stato mollasse, per metterlo fuori rosa e dargli una punizione esemplare. Invece, dopo dieci minuti in cui Arturo sembrava ancora brillo e non vedeva neanche passare il pallone, finì l’allenamento che correva come un matto e staccava tutti di venti metri a ogni allungo. Cosa vuoi dire a una persona così, che tra l’altro porta gioia nel gruppo oltre a essere un trascinatore, un combattente e un grande campione?”