“Facevo il cameriere in hotel”: tutto per poche lire | Poi ha vinto la Champions e il Mondiale 82

La Nazionale italiana festeggia la vittoria ai Mondiali del 1982 - Foto Lapresse - Ternanatime.com
Prima di vincere la Champions League e il Mondiale del 1982 si guadagnava da vivere come cameriere in un hotel, lo ha confessato di recente
Prima di diventare uno dei giocatori più rappresentativi del trionfo azzurro ai Mondiali del 1982, ha avuto un’infanzia modesta con la sua famiglia originaria della Toscana, con la carriera nel calcio professionistico che è iniziata tra le fila del Pisa.
Ha giocato per dieci anni con la Juventus, vincendo per cinque volte il campionato oltre alle tre principali competizioni UEFA, diventando il primo centrocampista della storia a conseguire tale primato.
Ma è ricordato in particolare per la rete che chiuse la pratica nella finale di Madrid contro la Germania Ovest, con l’esultanza urlata che è divenuta l’immagine simbolo di quella avventura trionfante per la Nazionale in un torneo in cui non era tra le favorite.
Ha cambito il proprio ruolo in campo. Al Como era schierato come terzino sinistro. In bianconero fu spostato a destra ma si consacrò come mezzala, per merito di un’intuizione di mister Trapattoni, portando qualità tecnica e grinta in mezzo al campo.
Tanti sacrifici prima di diventare uno dei calciatori più forti della sua generazione
Ha compiuto lo scorso settembre 70 anni e in un’intervista rilasciata al Corriere si è raccontato a tutto tondo, a partire dai sacrifici per trasformare la propria passione nel mestiere che lo ha consacrato sulla scena internazionale.
Lui è Marco Tardelli, oggi opinionista Rai, che ha dovuto fare il cameriere mentre muoveva i primi passi nel mondo del calcio, per sostenersi dal punto di vista economico.

Un passato da cameriere prima di vincere il Mondiale con l’Italia
Il suo idolo era Riva: “D’estate facevo il cameriere all’hotel Duomo. Un bulletto: portavo sei piatti tutt’insieme e mi cadevano, poi scappavo per vedere Gigi Riva che in tv giocava a Messico ’70. Meno male c’erano i miei fratelli, a coprirmi“.
Un aneddoto che riguarda un suo ex compagno di squadra: “Servii anche Zoff, che era in ritiro col Napoli. Quando arrivai alla Juve, glielo dissi. Eravamo in sala da pranzo. E lui, ad alta voce: “Oh, ragazzi, questo qui era il mio cameriere!”. Incredibile, la vita: prima ti porto il piatto al tavolo, poi alziamo insieme la coppa del mondo».