Il Cagliari e un Mondiale sfiorato: costretto al ritiro da problemi psicologici | "Soffro di attacchi di panico" - Ternana Time

Il Cagliari e un Mondiale sfiorato: costretto al ritiro da problemi psicologici | “Soffro di attacchi di panico”

Il Cagliari e un Mondiale sfiorato: costretto al ritiro da problemi psicologici | “Soffro di attacchi di panico”

Una formazione dell'Olanda durante il Mondiale 2010 in Sudafrica/X-ternanatime.com

I problemi psicologici alla base del suo ritiro dal calcio, ma anche del suo declino proprio nel momento più felice della carriera.

Una vita che ti sorride, sotto tutti i punti di vista, tutto sembra essere saldamente nelle tue mani e il Mondo è praticamente ai tuoi piedi. Hai denaro, tanto, tutti i beni materiali che i soldi possono comprare, successo, popolarità e guadagni tanto per giocare a calcio. Insomma, la vita che tutti sognano è praticamente la tua realtà.

Tutto ciò, però, spesso non basta e c’è un male oscuro, di difficile previsione, ma soprattutto impossibile, a volte, da battere. Questo male arriva senza preavviso e non ti permette di reagire, ma ti attanaglia tutti i pensieri e a volte ti blocca ogni volontà e qualsiasi prospettiva.

La mente umana, purtroppo, a volte non conosce regole, non ha una logica e l’irrazionale spaventa più di qualsiasi cosa visibile e tangibile. Un problema purtroppo troppo comune che, come detto, ha colpito e colpisce anche gente famosa, sportivi o, in questi casi, calciatori che hanno tutto e non possono chiedere di meglio, ma convivono da tempo con alcuni mostri interiori.

In passato qualcuno ce l’ha fatta a convivere con la depressione, magari affidandosi alla fede o ancora alla passione per il calcio. Altri ancora, invece, non sono riusciti a reagire e si sono fatti trascinare in una spirale di negatività e autodistruzione che ne ha condizionato la vita, oltre che irrimediabilmente anche la carriera e l’attività sportiva.

Gli esordi e la finale dei Mondiali

Quest’ultimo, per esempio, è stato anche il caso di Gregory Van der Wiel, difensore versatile dalla grande intelligenza e dalla discreta qualità tecnica. Nella sua carriera nasce come centrale di difesa, ma poi si sposta a destra ed è lì che costruisce le cose migliori della carriera, tra cui ben 46 presenze con la Nazionale olandese.

Proprio quella Nazionale che gli regala un sogno e lo porta ad un passo dalla conquista del Mondiale del 2010, quello in Sudafrica, quello perso soltanto ai supplementari contro la Spagna in finale, a causa di un gol di Iniesta e di una rete clamorosa sbagliata, qualche minuto prima, dal compagno Arjen Robben. Van der Wiel è protagonista di quella squadra e gioca titolare anche in occasione della finalissima.

Van der Wiel
Gregory Van der Wiel, ex terzino olandese, costretto al ritiro per motivi psicologici/FACEBOOK-ternanatime.com

Van der Wiel, gli attacchi di panico e il ritiro

La sua carriera, però, va avanti e nell’estate del 2012 viene acquistato dal nuovo PSG degli sceicchi per sei milioni di euro, dopo l’esperienza a casa sua, all’Ajax. A Parigi può diventare il terzino destro più forte d’Europa, ma le cose vanno diversamente e Gregory comincia a perdersi.

Dopo 4 anni di alti e bassi, infatti, l’olandese si trasferisce prima al Fenerbahce e poi al Cagliari. E, qui, prosegue il suo rapido declino. In Serie A ci resta soltanto sei mesi, giocando solo cinque partite. Un flop totale che poi lo porta, infine, a emigrare in Canada, a Toronto e lì a chiudere la sua carriera nel 2019. La situazione, nel frattempo, purtroppo, diventa pesante anche a livello mentale, tanto da spingerlo a lasciare il calcio a soli 31 anni. Arriverà poi la sua confessione su Instagram ed il motivo del ritiro anticipato: “Soffro di attacchi di panico e ansia”.