SCANDALO MILAN: la Mafia fa saltare un acquisto | Società in tribunale - Ternana Time

SCANDALO MILAN: la Mafia fa saltare un acquisto | Società in tribunale

SCANDALO MILAN: la Mafia fa saltare un acquisto | Società in tribunale

Il centro sportivo di MIlanello, sede storica degli allenamenti del MIlan/MILANPRESS-ternanatime.com

Accuse pesanti rivolte al club rossonero circa un affare saltato in piena trattativa e sessione di calciomercato.

Quella in corso di svolgimento può essere considerata sicuramente una stagione maledetta per il Milan e lo è per diverse ragioni. Il rendimento della squadra in campo, con un nono posto in classifica, i tanti punti di distanza dal quarto posto e l’eliminazione dai playoff di Champions League, ma anche per le varie vicissitudini che si sono vissute, sia a livello di spogliatoio che dirigenziale.

Dopo l’addio, anzi la rinuncia, con il licenziamento di Paolo Maldini, infatti, il Milan, che era riuscito a tornare competitivo e vincente, con tre stagioni positive e vissute ai vertici del calcio italiano ed europeo, è tornato a navigare in zone anonime di classifica e a non centrare gli obiettivi preposti, come già succedeva dal 2014 al 2020.

Questo nonostante una sessione di mercato invernale comunque importante che si va a sommare a quella dell’estate 2023, la prima targata Gerry Cardinale. I problemi del Milan attuale, però, non si esauriscono in campo, ma vanno anche oltre. Nella scorsa stagione, verso marzo, infatti, c’è stato un blitz della Guardia di Finanza a Casa Milan per l’acquisizione dei libri contabili.

Le autorità volevano vederci chiaro sul passaggio di proprietà, con il Milan che, circa due anni fa, passò dal Fondo Elliott a RedBird, società al cui capo c’è proprio Gerry Cardinale, attuale proprietario del club rossonero. Un’inchiesta archiviata con un nulla di fatto, ma che ha comunque scosso il mondo milanista. Così come lo ha fatto il caso Ultras, con i massimi rappresentanti del tifo organizzato meneghino che avrebbero stretto rapporti forti con la criminalità organizzata.

Dall’Inter al Milan, stessa sorte e dichiarazioni passate alla storia

Stessa criminalità organizzata, la Mafia per l’esattezza, che fu chiamata in causa da un ex calciatore del Milan per spiegare come mai il club rossonero rinunciò al riscatto del suo cartellino. Il giocatore in questione è il da poco 51enne (ha festeggiato il suo compleanno mercoledì 26 marzo) Taribo West, personaggio che ha fatto parlare molto più di sé per alcune dichiarazioni bizzarre, piuttosto che per le sue prestazioni in campo.

Dopo diverse stagioni sull’altra sponda di Milano, l’Inter, infatti, West, che già qualche mese prima si era reso protagonista di uno scambio di battute esilarante con Marcello Lippi, a quei tempi tecnico dei nerazzurri, passa in rossonero nel gennaio 2000 e si mette a disposizione di Mister Alberto Zaccheroni. Metà stagione discreta con la maglia del Diavolo che però in estate decide comunque di non riscattarlo.

West
Taribo West, ex difensore di Milan e Inter, qui alla presentazione con la nuova maglia rossonera/FACEBOOK-ternanatime.com

L’acquisto saltato per colpa della Mafia

Decisione che evidentemente non va per niente giù al diretto interessato che si lasciò andare a considerazioni fortissime e che non passarono inosservate. Taribo West, infatti, quando seppe che il Milan non lo aveva riscattato, accusò la Mafia per questa scelta del club rossonero, ma soprattutto disse che Paolo Maldini, mostro sacro del calcio italiano e mondiale, giocava titolare in rossonero solo perché raccomandato.

Queste le dichiarazioni rilasciate all’epoca da West: “Ero meglio di Paolo Maldini e Alessandro Costacurta, ma l’allenatore (Alberto Zaccheroni) si affidava sempre a loro. Tutti sappiamo il perché. Quando fui chiamato a giocare al posto di Maldini, infortunato, feci bene e ricevetti anche dei complimenti, ma qualcuno non era contento e finii di nuovo in panchina. Poi mi dissero che Maldini aveva una sorta di ‘padrino’ e che nessuno poteva prendere il suo posto da titolare”.