La Roma e la Nazionale: è arrivato in Italia con un gommone | Salvato in mezzo al mare

È la storia di un calciatore professionista, oggi di alto livello, che ha conosciuto la fame e la miseria. Il suo racconto commuove

Una vicenda che ha commosso e fatto riflettere tifosi e appassionati di calcio. È quella di un calciatore, oggi ventiquattrenne, che gioca ad alti livelli e che proprio grazie al pallone ha avuto la possibilità di dare un calcio alla povertà e alla miseria.

Non è questo l’unico caso in cui il mondo dello sport è attraversato da storie drammatiche di povertà e di immigrazione, di giovani che fuggono da Paesi in cui la speranza è un concetto astratto e sognano un futuro decoroso per sé e per la propria famiglia.

Questa è una storia a lieto fine, un’avventura iniziata con poche speranze il cui protagonista è in grado di raccontare con il sorriso sulle labbra. È lui stesso a parlare della sua vita e della svolta da sogno che gli ha permesso di cambiare vita.

Era il 2017 quando uno dei tantissimi giovani africani alla disperata ricerca di una vita migliore si imbarcò su uno delle centinaia di gommoni carichi di donne e ragazzi che attraversano a ondate il Mediterraneo per raggiungere l’Italia.

Dalla miseria a un sogno chiamato Roma, la storia è da brividi

Lui è stato più fortunato di tanti altri, visto che ad ingaggiarlo e ad inserirlo subito nel suo settore giovanile è stata nientemeno che la Roma: in giallorosso è rimasto fino a due anni e mezzo fa, oggi la sua carriera prosegue in Serie B.

Centrocampista di talento, oggi è un punto di forza del Frosinone alle prese con una stagione difficile e tribolata nel torneo cadetto in seguito alla retrocessione dello scorso anno. Lui è il gambiano Ebrima Darboe, mediano lanciato in Serie A nel 2020 da Paulo Fonseca Qualche tempo fa Darboe ha raccontato la sua storia ai canali ufficiali Unicef.

Dal gommone della disperazione a Trigoria, un viaggio lunghissimo

“Sono nato in Gambia. Non eravamo ricchi ma ci divertivamo un sacco giocando a pallone. Non avevo altra scelta e ho deciso così di partire. Il viaggio è stato lungo e duro. Partivamo con il pullman da un paese all’altro, fino ad arrivare il Libia dopo 3 mesi. Poi ho aspettato lì finché non è arrivato il momento di partire col gommone“.

“Dopo due ore e mezza circa – prosegue Darboe – è arrivata una nave grande e una volta arrivati in Italia eravamo tutti felici perché avevamo la speranza di avere una vita migliore. Poi mi hanno detto: ‘Cercheremo di portarti alla Roma‘ e io ho detto: ‘Cosa? La Roma?’. Mi hanno risposto di sì“.