In carriera ha vinto tutto insieme a CR7: distrutto da alcool e depressione | “Non volevo stare con la gente”

Manchester United/ fonte Facebook- ternanatime.com
Con il Manchester United ha vinto ogni trofeo, ha trascinato la squadra sul tetto del Mondo insieme a Cristiano Ronaldo, poi è arrivata la depressione
Ha giocato per ben 13 stagioni con la maglia del Manchester United, diventandone un’autentica leggenda. Dopo essere esploso tra le fila dell’Everton e aver stupito Alex Ferguson, approda proprio alla corte del tecnico scozzese che si affida a lui per continuare il percorso vincente del suo storico ciclo alla guida del club inglese.
E in compagnia di Cristiano Ronaldo formerà una delle coppie di centravanti più prolifiche e complete d’Europa, capace di vincere ogni trofeo e di trascinare il resto della squadra a importanti traguardi, in un’epoca in cui i Red Devils dominavano a livello internazionale.
Poi è iniziato il declino, che sta proseguendo tutt’oggi e che, forse, ha toccato il livello più basso proprio in questa stagione, con il Manchester che naviga nella parte destra della classifica in Premier League.
Amorim non è riuscito a fare svoltare un organico che ha enormi potenzialità, sinora inespresse. L’unico lato positivo è rappresentato dalla qualificazione, meritata, ai quarti di finale di Europa League, dopo aver eliminato, con una netta vittoria all’Old Trafford, gli spagnoli della Real Sociedad.
Ha fatto la storia con il Manchester United, i tifosi lo idolatrano
A inizio secolo al centro dell’attacco dell’United c’era Wayne Rooney, punta forte fisicamente, abile nelle conclusioni dalla distanza e nel gioco aereo. Apprezzato anche per l’aiuto che forniva nei confronti dei compagni di squadra, retrocedendo all’altezza del centrocampo per recuperare il pallone e trasformare l’azione da difensiva a offensiva.
Dopo il ritiro dal mondo del calcio giocato ha preso il tesserino da allenatore ma ha ricevuto alcuni esoneri nelle ultime esperienze in panchina. Ospite del podcast di Rob Burrow, ha raccontato senza vergogna di avere affrontato una serie di difficoltà.

L’alcolismo e poi la depressione, il lato oscuro del campione
La sua carriera calcistica è stata condita da una dipendenza: “L’alcol era la mia liberazione. Avevo poco più di 20 anni, tornavo a casa e ci restavo due giorni senza uscire. Bevevo quasi fino a svenire. Non volevo stare con la gente, perché a volte ti senti in imbarazzo”.
L’alcol lo ha condotto alla depressione, all’incapacità di chiedere aiuto. Un problema che ha tenuto nascosto per molto tempo ma che adesso ha il coraggio di esternare e combattere.