TRAGEDIA IN F1: incidente terribile e corsa in ospedale | “Tutta la parte destra spappolata”

La corsa in ospedale, le condizioni critiche, altra tragedia nel mondo automobilistico, tutti gli appassionati di Formula Uno con il fiato sospeso.

Il nuovo Mondiale di Formula Uno ha preso il via lo scorso fine settimana con il Gran Premio d’Australia. A trionfare a Melbourne è stato Norris con la McLaren, seguito da un Max Verstappen che con la Red Bull cercherà di confermarsi come il padrone incontrastato del circuito.

Ha completato il podio Russell, con la Mercedes che compie un’inaspettata doppietta grazie all’eccellente prestazione da parte del 18enne Antonelli che si è posizionato al quarto posto.

Esordio stagionale fallimentare per la Ferrari, con Leclerc ottavo e Hamilton decimo, distanti dal terzetto di vetta, anche a causa di una strategia sbagliata. C’era grande attesa per il debutto con la Rossa del sette volte campione iridato ma la gara è andata decisamente sotto le aspettative.

La Ferrari aveva chiuso in crescendo la scorsa annata, andando a un passo dalla vittoria della classifica dei costruttori, grazie a una seconda parte di stagione di alto livello, con la macchina che aveva dato dei segnali incoraggianti per il futuro. Ecco perché il GP di Melbourne rappresentava un test importante per capire le reali ambizioni della scuderia che vuole tornare ai vertici. Un riscatto che si spera di avere in Cina, con il GP che sta per prendere il via a momenti.

Il campione di Formula 1 ha rischiato la vita

L’incidente in questione fortunatamente non è avvenuto oggi, ma riguarda il passato, con un altro pilota che ha raccontato, di recente, un episodio che poteva costargli caro. Una lunga riabilitazione che gli ha consentito di tornare a guidare la propria vettura.

Lui è Robert Kubica, il quale, ospite del podcast Gurulandia, ha raccontato di quando, nel febbraio del 2011, è stato vittima di un grave incidente, durante il Rally delle Ronde di Andorra, mentre guidava una Renault.

Un periodo terribile e il lento recupero dopo l’incidente

Un’operazione di dodici ore e il coma: “Sono arrivato in ospedale con un litro e mezzo di sangue, mentre un corpo umano ne ha sei o sette. La parte destra del mio corpo era tutta spappolata. Ho riportato 42 fratture e dal dito del piede fino al gomito ero tutto rotto“.

Ci è voluto tanto tempo per tornare alla propria quotidianità: “Per sei o sette mesi ho perso tutta la sensibilità e non muovevo niente. Cercavo di muovere il dito, ma ci riuscivo ed è stata una sensazione che solo chi l’ha vissuta può capirla“.