“Alla Juve lo seguivano gli psicologi”: non riusciva ad integrarsi | Lui sbatte la porta e se ne va

L'esultanza di alcuni calciatori della Juventus dopo un gol sul campo dello Spezia nel campionato 2020/2021/LAPRESSE-ternanatime.com

Momenti difficili passati in bianconero da parte di un calciatore che ha dovuto metterci un po’ di più per trovarsi a suo agio.
Nel calcio succede spesso che a fare la differenza possono essere le condizioni mentali e psicologiche e, a volte, può anche accadere che calciatori molto forti non riescano ad integrasi al meglio in una squadra, all’interno di uno spogliatoio o, semplicemente, sentono il peso della maglia che indossano e dello stadio in cui si trovano a giocare.
In Italia, come è risaputo, ci sono ambienti e stadi particolari, ma soprattutto maglie che pesano un po’ di più. Si fa sempre la distinzione, infatti, tra quanto serva la freddezza e la consapevolezza per giocare bene a San Siro, all’Olimpico o allo Juventus Stadium e quanto ne serva magari un po’ meno per giocare in uno stadio più di periferia.
La maglia della Juventus, per esempio, è una di quelle con maggior valore e peso specifico in Italia e in Europa e, come sta avvenendo anche in questa stagione, alcuni calciatori che hanno fatto benissimo in altre squadre e in altri ambienti, possono trovare difficoltà ad integrarsi alla perfezione e dimostrarsi all’altezza del club più vincente del nostro Paese.
Le critiche, ovviamente, se le stanno prendendo tutte Cristiano Giuntoli per il mercato e Thiago Motta per il modo poco soddisfacente in cui si sta esprimendo la squadra, ma a deludere sono soprattutto alcuni calciatori. Teun Koopmeiners, Douglas Luiz e Nico Gonzalez, per esempio, sono stati gli acquisti più pagati della scorsa sessione estiva di calciomercato, ma fin qui hanno soltanto deluso.
Gli psicologi alla Juventus, le scottanti rivelazioni
Questo perché, come detto, la maglia della Juventus pesa di più e a volte l’inserimento all’interno di un altro gruppo può essere più faticoso per alcuni calciatori rispetto ad altri. Questo è quanto successo alla Juventus, per esempio, anche ad Adrien Rabiot che, arrivato a parametro zero a Torino, dal Paris Saint Germain, nell’estate 2019, ha cominciato con il freno a mano tirato perché non riusciva ad integrarsi nel gruppo.
Questo almeno quanto dichiarato da Mark Iuliano, ex grande difensore della Juventus tra fine anni ’90 e inizi duemila, che, ospite della trasmissione in streaming “TvPlay.it” ha detto: “Alla Juventus Rabiot lo seguivano gli psicologi dalla mattina alla sera perché all’inizio non riusciva ad integrarsi”.

Juve, un ex campione critica alcune dichiarazioni
Parole rilasciate all’interno di un discorso più ampio fatto da Iuliano a margine di una discussione sugli attuali problemi della Juventus. All’ex difensore di Juventus e Nazionale non sono piaciute le parole di Adrien Rabiot che, in una recente intervista in Francia, ha dichiarato che soltanto al Marsiglia, suo attuale club, si sente apprezzato e capito e prima non gli era mai successo in questa maniera.
Iuliano ha ricordato a Rabiot, appunto, che la Juventus lo ha coccolato e lo ha sempre trattato con i guanti, dandogli uno stipendio da oltre sette milioni di euro l’anno che, secondo l’ex difensore probabilmente non meritava, e aspettandolo con calma, offrendogli anche, appunto, la possibilità di un equipe di psicologi per un’integrazione che all’inizio non è stata semplice.