Juve, Champions e Mondiale 82, ma il padre gli vietava di giocare | “Voleva lavorassi in azienda agricola”

Italia 1982- Youtube- ternanatime.com
Ha avuto una carriera da top player, vincendo trofei con la Juventus e il Mondiale con l’Italia ma il padre voleva che lavorasse nell’azienda agricola di famiglia
Ci sono carriere che non nascono sotto i migliori auspici per poi spiccare il volo. Un esempio è dato dalla storia di colui che è stato tra i primi terzini moderni della storia del calcio a livello mondiale, diventato bandiera della Juventus, club con cui ha giocato per ben tredici stagioni a cavallo tra gli anni ’70 e ’80, diventandone anche capitano.
Ha formato tra le migliori linee difensive in assoluto, ancora superiore rispetto a quella composta da Buffon, Bonucci, Chiellini e Barzagli, capace di portare nove scudetti di fila nella bacheca del club torinese lo scorso decennio.
Ad accomunare questi due reparti arretrati è il fatto che abbiano costituito anche lo zoccolo duro della Nazionale italiana, con l’apice raggiunto ai Mondiali del 1982, con una vittoria inaspettata quanto meritata, al termine di un torneo in cui gli azzurri hanno battuto tutte le rivali più quotate.
Con la Juventus ha totalizzato ben 440 presenze, portando a casa sei scudetti e tutte le maggiori competizioni UEFA per club, primo giocatore a raggiungere un simile traguardo, oltre ad essere il difensore più prolifico nella storia della Nazionale italiana con nove reti all’attivo.
La sua famiglia preferiva che non intraprendesse la carriera da calciatore
Lui è Antonio Cabrini che ha raccontato, in un’intervista rilasciata a La Provincia, dell’inizio della sua parabola calcistica, con una passione scoperta all’oratorio.
Il padre non era d’accordo: “Mio padre non voleva che giocassi a calcio perché voleva che fossi il suo successore a capo dell’azienda agricola di famiglia“.

Una gavetta in provincia prima del salto alla Juventus
Diventare un calciatore professionista è l’ambizione di molti giovani talenti ma le famiglie non sempre sono favorevoli e spronano i figli a perseguire tale strada.
Cabrini mostrò sin da subito di avere doti fuori dal comune, scovato dalla Cremonese che lo fece debuttare in prima squadra, per poi passare all’Atalanta e infine alla Juventus. Il resto, poi, è storia da consegnare ai posteri.