Il Milan, la Champions e un carattere fragile | “Non lo facevano giocare a San Siro”: Tutta colpa dell’ansia

L'ex giocatore del Milan festeggia una rete - Foto Lapresse - Ternanatime.com
Ha vinto la Champions League con il Milan, non giocava mai in casa a causa dell’ansia, la confessione arriva molto anni dopo
Nel Milan che dominava in Europa durante la presidenza Berlusconi sono passati anche dei giocatori di talento che non sono riusciti ad esprimersi al meglio per svariate ragioni. Già fare parte dell’organico dei rossoneri, a cavallo tra il secolo scorso e quello attuale era un motivo di orgoglio e chi entrava in quello spogliatoio da seconda linea era consapevole che avrebbe dovuto sudare per conquistarsi un adeguato minutaggio.
Il giocatore in questione si è trasferito in Italia nell’estate del 1998, all’Hellas Verona, che in quella stagione militava in Serie B, senza riuscire a imporsi, a causa di un infortunio al ginocchio che lo costringerà a stare a lungo lontano dal terreno di gioco.
Nel 2000-2001 era titolare in Serie A, segnando gol importanti per la salvezza della squadra, tanto da essere notato dal Milan che lo preleva. Con i rossoneri vincerà la Champions League due anni dopo, anche se sarà spesso relegato in panchina, con Nesta e Maldini che saranno preferiti a lui.
Altri titoli che metterà in bacheca saranno la Coppa Italia e la Supercoppa UEFA nel 2003, e lo scudetto l’anno dopo. Parteciperà poi all’Europeo con la maglia della Danimarca.
Nel Milan si era fatto notare anche con le sue reti
La sua carriera si concluderà in Premier League, tra le fila dell’Aston Villa, dove giocherà da protagonista per cinque stagioni, prima di appendere gli scarpini al chiodo.
Un centrale difensivo che era molto abile nel gioco aereo e che si era fatto notare anche in fase offensiva, con diverse reti messe a segno da calcio piazzato.

Non giocava mai a Milano perché soffriva di ansia
Lui è Martin Laursen che è stato ricordato di recente da Luca Serafini a Centrocampo Podcast: “Nel Milan giocava un ragazzo che non era schierato a San Siro“.
Il motivo era il seguente: “I tifosi lo fischiavano, lui andò in crisi, soffriva di ansia”. Un aneddoto che sottolinea quanto la pressione mediatica e le aspettative di un club abituato a vincere come il Milan di quell’epoca debba comportare anche una stabilità tale da superare eventuali critiche.