Penalità enorme per la società: retrocessione automatica | Commesso grave errore nella documentazione

Il pallone della Serie A - Foto Lapresse -Ternanatime.com

La società è stata penalizzata, la stagione è rovinata, tutta colpa di un errore nella documentazione, non è il primo episodio nel mondo del calcio
Nelle ultime ore è avvenuto un fatto analogo a quello che vide coinvolto il Chievo Verona a inizio secolo. Nel 1998 arriva in Italia un promettente esterno di centrocampo di nome Eriberto, acquistato dal Palmeiras. Al Bologna gioca due stagioni in cui mostra una notevole velocità ma anche una scarsa precisione sottoporta, con alcune reti sbagliate da pochi passi. Decide di scendere in B nel piccolo club veneto, allenato da Luigi Del Neri.
Arriva la storica promozione in A e un quinto posto, a un solo punto dalla zona Champions, anche grazie alle prestazioni di Eriberto. Al termine di quell’annata la Lazio offre a Campedelli ben 18 milioni di euro per mettere sotto contratto il brasiliano che fugge in patria.
Il mistero si infittisce, tanto che i giornali ipotizzano drammi personali e altro. A un certo punto Eriberto confessa di chiamarsi Luciano e di essere nato nel 1975 invece che nel 1979.
Gli fu proposto di cambiare identità ed età anagrafica per provare a essere ingaggiato da una squadra professionistica. Lui accettò perché si trovava in condizioni economiche di totale indigenza e aveva perso entrambi i genitori.
Un nuovo caso Eriberto scuote il mondo del calcio
La confessione scuote il calcio italiano e aprono un problema che era stato all’oscuro di molti sino a quel momento, quello dei documenti falsi di giovani calciatori extracomunitari.
In Bolivia il club della Primera Division dell’Aurora ha ricevuto una penalizzazione di ben 33 punti per aver falsificato l’identità del giocatore Gabriel Montaño, la cui reale età sarebbe di 25 anni invece dei 20 dichiarati.

Una società che paga cara un’errore che andava evitato
La decisione è arrivata con sentenza della Corte disciplinare della Federazione calcistica boliviana, che ha sospeso per tre anni i dirigenti Jaime Cornejo e Ivon Sandra Valencia e ha sanzionato il calciatore coinvolto con una squalifica di due anni.
La sentenza si applica per il futuro e non modifica la classifica per la stagione 2024, in modo da non avere troppe ripercussioni nell’immediato, visto che è stato già assegnato il titolo del campionato e decretate le retrocessioni.