Il Catania, l’Europeo e un gol che sa di miracolo | Lui segna, la figlia si sveglia in ospedale: “Mi feci il segno della croce”

Il Catania festeggia una rete in Serie A - Foto Lapresse - Ternanatime.com

Il racconto di una rete che è stata salvifica per un ex bomber di Serie A, protagonista nel Catania e in Nazionale, le sue parole
L’Inter lo acquista giovanissimo, dopo averlo notato tra le fila di un Pisa che negli anni ’90 militava in Serie D. Non ha modo di esordire in prima squadra e coglie l’occasione di scendere in categoria e trovare spazio nel Castel di Sangro. Il primo step importante della sua carriera avviene con il trasferimento al Bari, dove esordisce in Serie A nel 1998, diventando compagno di reparto di Antonio Cassano e ragiungendo anche la doppia cifra tre anni dopo.
Svincolatosi nel 2004 dal Bari, viene tesserato dall’Arezzo in Serie B, dove contribuisce con 22 reti a guidare il club alla salvezza e a vincere il titolo di capocannoniere. Con la maglia della Nazionale vincerà un Europeo con l’under 21.
L’anno dopo si trasferisce al Catania e guida i siciliani al ritorno in A, segnando anche 17 anni nella stagione successiva. L’epoca d’oro dei rossoblu è legata alle prestazioni di un bomber che ha lasciato un ricordo indelebile in quella piazza.
Un infortunio al ginocchio lo costringe a stare fuori diversi mesi alla fine del 2008, tanto da decidere di appendere gli scarpini al chiodo al termine di quella stagione.
Il goal più bello dell’ex centravanti del Catania
Lui è Gionatha Spinesi che, intervistato da Fanpage, ha raccontato un aneddoto commovente riguardo al goal più bello della sua carriera: “Scelgo quello fatto col Catania al Milan sul campo neutro di Bologna, un tiro al volo bello per coordinazione e precisione, ma mentre giocavo stavo scoppiando dentro“.
Erano giorni molto turbolenti per lui: “Pochi giorni prima era nata mia figlia e c’erano state delle complicazioni. Io ero stato con lei e mia moglie fino al venerdì, ma il sabato sono andato in ritiro“.

Un segno del destino lega la sua vita professionale e privata
Una preoccupazione enorme per lui, riguardo la salute di sua figlia: “Misi la sveglia ogni due ore per chiamare l’ospedale per chiedere informazioni al primario di turno. La cosa incredibile è che la bimba si svegliò nel momento in cui io feci gol e ancora oggi mi vengono i brividi“.
Il miracolo avvenne, come raccontato a fanpage, proprio quando segnò: “Quando esultai guardai il cielo e mi feci il segno della croce perché pensavo a lei, ma io non potevo sapere cosa era appena successo“.