Catania, scudetti e Nazionale: la fede lo cambia per sempre | Le maglie per Gesù diventano il suo emblema
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Catania/ fonte Lapresse- ternanatime.it
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Il club bianconero è stato il suo momento più importante della carriera, ma la vita ora è dedicata completamente al Messia.
Gesù e il calcio. La chiesa e il mondo spesso dissoluto e pieno di distrazioni dei calciatori. Binomi non sempre facili da incontrarsi e che a volte seguono due linee parallele che difficilmente si incrociano e/0 navigano all’unisono.
Sono diversi però i calciatori che hanno un rapporto stretto con la Chiesa, con Dio e con Gesù in particolare, o almeno quelli che sono molto legati alla loro Fede. Tra esempi del passato, ma anche quelli del presente, si tratta o si è trattato soprattutto di calciatori sudamericani, argentini o brasiliani, e poche volte di giocatori nostrani.
Gli “Atleti di Cristo”, così venivano spesso rinominati, non sono in realtà esempi sporadici e nella nostra Serie A ne abbiamo avuto diversi. Come dimenticarsi, per esempio, di uno dei calciatori più forti della storia, uno dei più amati tra i tifosi rossoneri, l’ultimo che è riuscito a vincere un Pallone d’Oro giocando nel nostro campionato.
Parliamo ovviamente di Kakà che non perdeva mai occasione di ringraziare Dio e mostrare tutta la sua incrollabile Fede. Lo faceva in tante dichiarazioni al pubblico o alla stampa, ma lo faceva spesso anche con le esultanze e con le magliette che indossava sotto a quella ufficiale rossonera e che mostrava al pubblico dopo i suoi gol o dopo le vittorie importanti dei rossoneri.
Non solo Kakà, anche un italiano tra gli atleti di Cristo
Tra i calciatori italiani, invece, che hanno sdoganato questo argomento delicato e che hanno addirittura dedicato larga parte della propria vita a Cristo ed alla Fede, non si può non citare forse il più conosciuto e il più recente, Nicola Legrottaglie.
Nella sua vita Gesù è entrato tardi, ma lo ha fatto in maniera prepotente e cambiandola radicalmente. Lo ha fatto nel 2006 quando, ai tempi del Siena, Legrottaglie incontra De Guzman e quest’ultimo alimenta il suo amore verso il Messia. Questo quanto dichiarato dallo stesso ex calciatore di Juventus e Catania, ora dirigente sportivo e allenatore, in un’intervista del 2020 a Fanpage. Da lì, l’ex difensore, anche del Milan, sposa totalmente la parola di Cristo e comincia a leggere più attentamente la Bibbia e i Vangeli.
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La conversazione a Cristo, le esultanze e i libri
Sempre nel 2006, il 2 luglio, decide di battezzarsi e lo fa davanti ad una folla numerosa di parenti e amici. Da allora Legrottaglie porta la Fede in campo e negli spogliatoi, organizzando anche incontri con compagni e giocatori, facendo parte dell’associazione Atleti di Cristo, ente d’ispirazione cristiana evangelica. Decide anche di darsi alla castità e rivela l’astinenza sessuale di cinque anni con la moglie prima del matrimonio.
Come dimenticare, infine, le sue esultanze iconiche, con i messaggi sulle magliette come “Gesù è la verità” o “Io appartengo a Gesù”. Nel 2009, poi, Legrottaglie ha pubblicato anche il primo dei suoi libri: “Ho fatto una promessa”, in cui ha raccontato la sua vita e il suo percorso religioso. Nel marzo 2010 arriva il secondo: “Cento volte tanto”, in cui affronta temi come la castità e la volontà di anteporre la fede ad una vita dissoluta, che spesso riguarda calciatori affermati che vanno soltanto alla ricerca del successo e del denaro a tutti i costi.