“La sanzione non è sufficiente” | Ricomincia il calvario: nuovo processo per Sinner
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Jannik Sinner, tennista italiano, ha ricevuto il responso della squalifica, ma non è finita qui/ANSA-ternanatime.com
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Il tennista numero uno al Mondo ha ricevuto da pochi giorni il responso sulla squalifica che lo terrà lontano dai campi.
Quella legata al presunto caso di doping e Jannik Sinner è una vicenda infinita che sta vivendo diverse tappe e non accenna a concludersi. Il tennista numero uno al Mondo era stato trovato positivo al Clostebol, uno steroide anabolizzante che aumenterebbe le prestazioni atletiche degli sportivi, poco più di un anno fa.
Da lì si era aperto un processo, ma soprattutto migliaia di discussioni e un caso su cui si sono espressi in tanti ed ognuno con opinioni e pareri diverse. Questo, però, non aveva impedito a Jannik di disputare una stagione fantastica, di restare concentrato e di salire sul tetto del Mondo come numero uno del Ranking ATP.
Pochi mesi dopo, inoltre, era arrivata la prima sentenza del tribunale sportivo che lo assolve perché non riesce a trovare colpa o negligenza, da imputare all’asso azzurro, nell’assunzione del Clostebol e lo ritiene pressoché innocente e con le accuse prive di ogni fondamento.
C’è chi insorge, chi parla di trattamento speciale solo perché Sinner è il numero uno al Mondo e un appello ancora tutt’altro che scontato, con la WADA chiamata ad esprimersi sulla vicenda. Il tennista azzurro, così, per evitare ogni rischio, ma soprattutto scongiurare l’ipotesi di una squalifica lunga un anno o più, decide di patteggiare e resterà fuori per tre mesi.
Sinner, le accuse dei colleghi
Una soluzione di compromesso che permetterà all’azzurro di tornare in campo ad inizio maggio, il 4 per l’esattezza, con la squalifica che è partita lo scorso 9 febbraio, e gli consentirà di partecipare al prossimo grande Slam in programma a giugno a Parigi, il Roland Garros, ma poi anche agli altri due stagionali che resterebbero, Wimbledon e Us Open.
Il patteggiamento tra il tennista altoatesino e la WADA, però, non è piaciuto a tanti colleghi di Sinner, Kyrgios in testa o ad altri sportivi conosciuti, per esempio Federica Pellegrini. Questi, infatti, ritengono che la sanzione non sia sufficiente e che l’Agenzia Mondiale Antidoping abbia usato un occhio di riguardo verso il più forte giocatore di tennis del momento, squalificandolo in maniera chirurgica per questi tre mesi e permettendogli di partecipare agli altri Slam in programma in questa stagione.
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Caso Sinner, le parole del consigliere della WADA
Accuse che Ross Wenzel, General Counsel dell’Agenzia mondiale antidoping (Wada), respinge al mittente e lo fa attraverso le parole affidate alla BBC. Queste le sue dichiarazioni in merito: “Il caso di Sinner era lontano un milione di miglia dal doping. Dalla documentazione scientifica che abbiamo ricevuto emergeva come questo non fosse un caso di doping intenzionale, nemmeno in micro-dosaggi”.
Wenzel ha poi aggiunto: “La Wada ha ricevuto messaggi da coloro che ritengono che la sanzione sia stata troppo elevata. Se alcuni affermano che è ingiusta nei confronti dell’atleta e altri che non è sufficiente, forse significa che, sebbene non piacerà a tutti, magari è quella giusta. Le sanzioni che imponiamo sono cieche al calendario. La Wada ha introdotto la possibilità di un patteggiamento nel gennaio del 2012. Da allora, ho controllato e posso sbagliarmi di uno e due casi, ne ho contati 67”.