“Voleva vivere normalmente”: Schumacher, rivelazione strappalacrime di un caro amico | Glielo ha confessato poco fa
Un amico di Schumacher racconta di averlo visto di recente e commuove tutti con una dichiarazione toccante
Michael Schumacher è stato il pilota più vincente della Formula 1 insieme a Lewis Hamilton, con sette titoli iridati, di cui cinque con la Ferrari. E proprio il collega britannico farà parte della Scuderia della Rossa nella stagione che inizierà a marzo.
Un talento naturale che è stato in grado di affinare nel corso degli anni la propria condotta di gara, adattando il suo stile di guida al mutare delle condizioni e pianificando in anticipo ogni eventualità.
Un lavoro in totale sinergia con gl ingegneri e i macchinisti, con doti anche da collaudatore per contribuire alla crescita delle proprie vetture. Un idolo per la sua generazione e uno sportivo encomiabile sia dentro che fuori la pista.
L’anno d’oro è stato il 2002, quando si è laureato campione del Mondo con ben sei Gran Premi di anticipo e diventando l’unico pilota della storia dello sport a essere salito sul podio in tutte le gare di una stagione in programma.
Sono passati 11 anni ma il legame è sempre molto forte
La sua vita è stata segnata da un terribile incidente su una pista da sci a Meribel, avvenuto il 29 dicembre del 2013, a seguito del quale ha trascorso diversi mesi in coma farmacologico. Da quel momento sulle sue condizioni si sa poco o niente.
Jean Todt, ex dirigente della Ferrari, non ha mai smesso di occuparsi del suo amico, come ha raccontato di recente a La Repubblica: “Lo vedo regolarmente e con affetto, lui e i suoi. Il nostro legame va oltre i trascorsi di lavoro. È parte della mia vita, che oggi è molto lontana dalla Formula 1“.
Una vita segnata da un tragico episodio, da quel momento tutto è cambiato
Parole di affetto nei suoi confronti: “Michael è un fratello, un amico, è un’altra cosa. Mi ha insegnato l’umiltà, sembrava arrogante invece era timido, si proteggeva. Voleva vivere normalmente, andare a prendere i figli a scuola, cosa che faceva“.
Un esempio per molti colleghi in un’epoca che non era ancora dominata dai social e dove un personaggio pubblico poteva trascorrere il proprio quotidiano con una maggiore privacy. Un racconto sofferto e intriso di nostalgia per un amico che non lo ha mai abbandonato.