I numeri, il Milan e la rissa con Kakà: “Gli ho messo le mani al collo | Tutto per un passaggio sbagliato
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Kakà in campo con la maglia del Milan - Foto Lapresse - Ternanatime.com
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L’ex giocatore del Milan si racconta in una recente intervista e svela un aneddoto sorprendente, ha litigato con Kakà e il diverbio è sfociato in una rissa
I tifosi del Milan hanno un bel ricordo di lui. Anche l’ex direttore sportivo dei rossoneri Adriano Galliani che lo ha definito un amico. L’ ingaggiò dal QPR, squadra di Premier League, e l’impatto in Italia fu molto positivo. Ha giocato solo sei mesi a Milano, con la società che decise di non riscattarlo. Siamo nella stagione 2014/15, un periodo buio per la storia recente del Diavolo.
I fasti della presidenza Berlusconi erano già conclusi e i tifosi si apprestavano a vivere una serie di stagioni di anonimato, con risultati non consoni al prestigio del club. Tanti cambi di allenatori, molti giocatori acquistati che non trovarono modo di esprimersi al meglio.
Il giocatore in questione ha vestito anche la maglia del Genoa in Serie A e ora milita nell’Al-Nasr, dove è riuscito a raggiungere una media realizzativa mai avuta in carriera. A 35 anni ha ancora molto da dare al mondo del calcio.
In un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport ha ripercorso i sei mesi a Milano: “Non vorrei sembrare arrogante, ma in quei sei mesi sono stato di gran lunga il miglior giocatore della squadra e c’erano Balotelli, Kakà, Robinho. I tifosi lo sapevano, Seedorf mi voleva bene, io stavo da Dio“.
La sua avventura con la maglia del Milan è durata troppo poco, ecco perché
L’arrivo in panchina di Pippo Inzaghi fu nefasto: “Disse ai piani alti di non voler puntare su di me perché preferiva Cerci. Ora tutti vedono che carriera sta avendo come allenatore. Suo fratello ha fatto bene, lui invece“.
Lui è Adel Taarabt, fantasista marocchino che si era dimostrato molto abile nello stretto, con un’innata capacità di puntare l’uomo e superarlo con il dribbling.
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Anche un giocatore mite come Kakà ha avuto un momento di rabbia
Taarabt racconta di un sorprendente scontro con Kakà: “Ricordo una lite mai vista. So che sembra strano sentirselo dire perché Kakà è il ragazzo perfetto, ma è successo. Invece di servire Ricky passai il pallone a Balotelli, così lui iniziò a urlarmi addosso“.
Una reazione impulsiva e poi la pace: “Non si fermava, quindi a un certo punto gli ho messo le mani al collo. Io capisco che sei Kakà, ma se urli io perdo la testa. Il giorno dopo, però, lui si scusò e mi portò fuori a pranzo“.