Stefano Fiore: la Nazionale, le Coppe Uefa e uno spogliatoio ostile | “Sbeffeggiato da tutti…”

È stato uno dei centrocampisti più forti dei primi anni duemila. Stefano Fiore ha lasciato il segno sia a livello di club che in Nazionale

In Nazionale ha lasciato un segno profondo, soprattutto agli Europei dal 2000 quando fu indicato come il miglior calciatore azzurro della competizione. Proprio grazie a quelle strepitose prestazioni Stefano Fiore, centrocampista di origini calabresi esploso nell’Udinese, attirò le attenzioni dei grandi club italiani.

A spuntarla in quell’estate del 2000 fu la squadra fresca vincitrice dello scudetto, la Lazio di Sergio Cragnotti, che bruciò sul tempo la concorrenza di Roma e Juventus. Nei tre anni trascorsi in biancoceleste Fiore ha vinto una Coppa Italia.

Il club che gli ha regalato però le maggiori soddisfazioni, almeno in termini di trofei vinti, è stato il Parma ricco e ambizioso dell’allora presidente Calisto Tanzi. In quella squadra Fiore non era considerato un titolarissimo, ma riuscì comunque ad incidere soprattutto nelle competizioni internazionali.

Sono due le Coppe UEFA che il club emiliano si portò a casa, nel 1995 e nel 1999. La prima sotto la guida illuminata di Nevio Scala, l’allenatore artefice della crescita esponenziale del Parma. La seconda con il simpatico e vulcanico Alberto Malesani.

Stefano Fiore, la rivelazione a distanza di anni: tifosi spiazzati

A distanza di anni dal suo ritiro definitivo dalla scena agonistica Stefano Fiore è ora un apprezzato opinionista e commentatore televisivo. E proprio durante un suo intervento in diretta in un podcast ha voluto svelare un retroscena di parecchi anni fa.

Fiore nel Parma ha avuto come compagni di squadra giocatori che hanno fatto la storia del calcio come Buffon, Cannavaro, Thuram, Hernan Crespo e Federico Chiesa: un elenco di campioni a dir poco inarrivabili.

Stefano Fiore, a pagare è stato solo lui: il retroscena pazzesco

Questo il racconto di Fiore nel corso della diretta: “Eravamo nello spogliatoio prima dell’allenamento e c’era lo stereo acceso con una musica altissima. Io che all’epoca ero il 12/o giocatore, forse anche il 13/o e 14/o, mi permisi di chiedere se c’avessero dato il permesso per tenere il volume così alto“.

“In quel momento – ricorda lo stesso Fiore – fui sbeffeggiato un po’ da tutti. Ad un certo punto entrò Malesani che iniziò ad urlare come un matto ordinando a Buffon di spegnere la radio. Non vi sto a raccontare tutto, ma restammo un’ora e mezzo chiusi nello spogliatoio“.