Ascoli-Ternana: chi sale e chi scende

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Altra sconfitta dolorosissima ad Ascoli per la Ternana che riesce anche stavolta a farsi male da sola, contro un avversario apparso modesto. Ora l’aria si fa pesante attorno ai rossoverdi che hanno l’obbligo, a questo punto, di vincere sabato in casa lo scontro diretto contro la Reggiana di Pettinari.
CHI SALE
DIAKITE: partita di sostanza come al solito. Stoppa tutte le discese avversarie dalla sua parte e realizza anche il gol dell’1-0 tolto dal Var per fallo di mano involontario. Peccato, perché nonostante la decisione giusta dell’arbitro, il gol se lo sarebbe meritato e la grande esultanza prima dell’annullamento ha dimostrato quanto ci tenesse. Unico neo il troppo nervosismo di fine partita, dove ha rischiato il secondo giallo dopo un primo cartellino inesistente dato da Aureliano
CASASOLA: cresce di partita in partita. Spina nel fianco della difesa ascolana. Si guadagna il calcio di rigore fallito poi da Dionisi e mette in mezzo buoni cross dalla destra. Inspiegabile il suo cambio nel momento in cui la squadra aveva due punte di peso e i suoi cross servivano come il pane.


CHI SCENDE
DIONISI: parte per la prima volta titolare nella sua Ascoli sbagliando un calcio di rigore e causandone uno a favore dell’Ascoli. Partita shock per il bomber di Rieti, che ha il peso totale sulle spalle della sconfitta. Come confermato da Viviano, portiere dell’Ascoli, i compagni gli hanno detto dove avrebbe calciato il rigore. Decisione sbagliatissima quella di calciare contro la sua ex squadra
IANNARILLI: nel gol del 2-0 sbaglia di tutto tagliando le gambe alla squadra che tentava ancora la rimonta. Sbaglia a posizionare la barriera che da inquadratura retro porta pareva messa a copertura più del centro che del secondo palo. Sbaglia la sua posizione di partenza ed in più fa un passo dalla parte opposta al calcio di Rodriguez, guardando la palla entrare senza poter nemmeno provare ad intervenire al centro della porta. Tutti i compagni lo guardano allargando le braccia, forse è il momento di cambiare.
DI STEFANO: tra tutti i giovani visti in queste 7 partite sembra quello più acerbo e forse quello meno pronto a giocare in Serie B, vuoi per la mancata fisicità o vuoi per problemi di ambientamento tattico, si vede sempre poco e non riesce mai o quasi ad incidere sul match come uno delle sue qualità dovrebbe.

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