Fere: i lati positivi e negativi di Como

La brutta sconfitta di Como venuta dopo 70 minuti di dominio assoluto, seppur con qualche brivido creato da Cutrone, ha lasciato stralci nella tifoseria rossoverde, spaccandola a metà tra chi continua a vedere il bicchiere mezzo pieno e chi lo inizia a vedere mezzo vuoto.
Di sicuro, i lati positivi ci sono e senza quelle catastrofiche disattenzioni dell’ultimo quarto d’ora, ci ritroveremmo a commentare una ottima Ternana corsara in quel di Como. Si sono cominciate a vedere, già dalla partita col Bari a dire la verità, le classiche giocate del 3-5-2 con i cross da un lato chiusi dal quinto opposto di centrocampo. Al momento, in due partite, però, con queste giocate le Fere hanno solo sfiorato il gol con Casasola che col Bari si è divorato un’occasione colossale mentre col Como ha centrato il palo da posizione forse un po’ più defilata, ma comunque appetibile. Si è vista anche una buona fase difensiva con un Diakite sempre pronto a stoppare eventuali discese avversarie recuperando con la sua velocità e fisicità sugli attaccanti del Como con facilità. Un giocatore come Verdi è stato oscurato dai rossoverdi mentre qualche grattacapo in più l’ha dato Cutrone, con le sue incursioni in velocità e la sua rapidità di pensiero. Inoltre, si è confermato Luperini come elemento chiave dell’undici rossoverde sempre pronto a buttarsi in area di rigore riempiendo il vuoto lasciato da Falletti e si è confermato anche Raimondo come uomo imprescindibile per la Ternana.
Altrettanto sicuramente, però, ci sono dei lati negativi da analizzare. Su tutti il play rossoverde Labojko che continua a faticare a costruire e che costringe Falletti ad abbassarsi troppo per poi arrivare poco lucido ai 20-25 metri dalla porta avversaria. Inoltre, la condizione di Favilli è preoccupante per un giocatore di Serie B che è alla quinta giornata e dopo la sosta delle Nazionali. Per non parlare delle disattenzioni sui cross avversari e sulle palle inattive in area di rigore e in area piccola, dove Iannarilli continua a dimostrare di non essere un portiere “prepotente” nella sua area piccola e con una difesa che continua a prendere gol su cross lasciando avversari soli di colpire. Purtroppo, questi ultimi due difetti, la Ternana se li porta dietro dal campionato di Serie C stravinto ormai 4 stagioni fa, dove, nonostante lo strapotere offensivo, concedeva sempre qualcosa agli avversari su calci piazzati e corner, motivo per il quale è stato inserito nello staff lo specialista Favaretto ed alzata la media di altezza della rosa da Capozucca di qualche centimetro, senza però portare veramente efficacia nella difesa in queste situazioni. Infine, la poca malizia dei rossoverdi che in tre anni di Serie B non hanno mai perso un minuto di gioco quando in vantaggio come fanno tutte le squadre cadette, anche quelle di vertice, come già visto con Samp e Cremonese.
Non ci si può poi troppo attaccare all’errore arbitrale, seppur evidente, perché la Ternana aveva colpito a 15 dalla fine. Andare in vantaggio nel primo tempo, avrebbe comportato un maggiore impegno della difesa a cui sarebbero bastati 15 minuti di fuoco per portare a casa i 3 punti. Una squadra che deve salvarsi e che ha un solo punto in classifica dopo 5 partite, quando va in vantaggio dovrebbe far sparire palloni, prendere falli per guadagnare secondi, fare fallo nei momenti giusti ed evitare di lasciare soli gli uomini avversari, perché quest’anno come non mai, non servirà essere belli ma efficaci. Cosa succederà quando la Ternana giocherà male se oggi, giocando bene 5 match, ha portato in cascina un solo punto?

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