Che fine ha fatto lo striscione per Bandecchi? Lo chiarisce il CCTC


Non è passata inosservata la mancanza dello striscione solitamente sistemato nei distinti B “Terni ringrazia Stefano Bandecchi “ ed è stato facile interrogarsi sul perché non ci fosse più. Tante le ipotesi proposte ma a chiarire il tutto in serata il Centro Coordinamento Ternana Club con un proprio comunicato che di seguito riportiamo:

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Per non alimentare ulteriori polemiche, così come fanno in troppi, e per il bene della Ternana, abbiamo evitato di ribadire la nostra posizione sullo striscione ma, quanto accaduto questa notte ci costringe a farlo. Sottolineiamo per l’ultima volta che il ringraziamento a Stefano Bandecchi, era esclusivamente riferito a quanto fatto dall’uomo e dall’imprenditore, per la città e nel sociale, soprattutto durante la pandemia, fino ad arrivare ai giorni attuali. C’è stata una serie di danneggiamenti messi in atto prima delle ultime quattro partite casalinghe, abbiamo ricevuto pressioni continue e pure qualche velata minaccia affinché lo togliessimo, ma, senza clamori, le abbiamo sistematicamente respinte al mittente perché non ci facciamo dire da nessuno (non facendolo noi) cosa dobbiamo fare; stanotte qualcuno però ha pensato bene di ridurlo a brandelli. Un gesto vigliacco, violento, squadrista da parte di chi pensa di imporre con simili sistemi il proprio pensiero (se pensiero si può chiamare) a chi la vede diversamente. Una vigliaccata che qualifica e la dice lunga sulla pochezza, innanzitutto mentale, di simili soggetti; siamo rammaricati perché queste persone frequentano il Liberati e credono pure di essere tifosi. Se pensano però di intimorirci sbagliano di grosso perché così otterranno esattamente l’effetto contrario! Noi rimaniamo della nostra idea e tiriamo diritto senza neppure considerarli, rimanendo distinti e distanti rispetto a chi, non ha neppure la più pallida idea di come si sta in un contesto democratico e civile. Nessuno può limitare la libertà di espressione di alcuno, principio cardine della democrazia”.

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