LUCARELLI:” Mi è dispiaciuto per la spaccatura creatasi. In altre parti ne avrei forse goduto, qui no!”- VIDEO
Conferenza stampa affollata per il Lucarelli Bis accompagnato dal direttore sportivo Luca leone che lo ha introdotto con un benvenuto al mister e un ringraziamento per Aurelio Andreazzoli. In sala anche Paolo Tagliavento, vice presidente della Ternana calcio.
Luca Leone – ” Sono particolarmente emozionato. Non mi era mai capitata una situazione del genere in 15 anni che faccio questo lavoro. Cristiano è stato un compagno d’avventura importante in questi due anni e mezzo. Ripresentarlo è anche emozionante. Ci tenevo a ringraziare Aurelio Andreazzoli. Grande rispetto e stima per lui. Ha fatto un ottimo lavoro in questi mesi che è stato a Terni con noi. A lui faccio un grosso in bocca al lupo. Si ricomincia. Dobbiamo ricominciare. C’è da fare poche chiacchiere. C’è da pensare alla Ternana a quella che è la nostra squadra e cercare di ottenere quello che ci siamo prefissati nonostante ci siano stati problemi nei risultati non di gioco. Dobbiamo creare serenità intorno alla squadra. Ci sono state cose sulle quali non voglio tornare. Dobbiamo cercare di ottenere il massimo dei risultati. Abbiamo una grossa responsabilità. Questa squadra, questa città ci sono entrate nel cuore. Mi sento di dire che dobbiamo fare qualcosa di più. L’ho detto ai ragazzi: quello che stiamo facendo non basta. Dobbiamo fare di più”.
E dalle parole di Luca Leone a quelle di Cristiano Lucarelli che risponde subito deciso alla prima domanda
Cosa anima il tuo ritorno a Terni?
“Solo la voglia di voler dare il mio contributo per cercare di raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati ad inizio anno. Stiamo in una fase molto delicata. Dobbiamo stare attenti tutti. Se saremo uniti tutti quanti insieme riusciremo a tornare in carreggiata. La scelta è stata naturale. Non ho dovuto fare promesse o chiarire chissà quale posizione. Luca sa cosa ho risposto quando ho visto che mi stava chiamando (Veramente non mi hai risposto dice Leone) vabbè la seconda. Sa benissimo quelle che sono state le mie parole. C’è stata pure una parolaccia”.
Le ha viste tutte le partite della Ternana in questo periodo?
“No. Non ce la facevo. Ho visto la prima partita: c’erano tutti mancavo solo io. Mi è venuto il magone. Ho visto il derby e il risultato della partita contro il Cittadella”.
Derby…
“Se rispondessi si parlerebbe del niente. Chi c’era ha fatto tutto per fare bene“.
Ti senti anche l’allenatore dei tifosi che in questo momento sono spaccati?
“Sono l’allenatore della Ternana e poi dei tifosi. So che mi vogliono bene. Ho continuato a seguire le cose in questi tre mesi. Mi è molto dispiaciuto che si sia creata questa spaccatura. Se si fosse creato da qualche altra parte ci avrei anche goduto. Qui no. Qui ho vissuto momenti importanti della mia vita. Ho sempre desiderato il meglio della Ternana. Quando sono stato esonerato sono andato via sereno sapendo di aver dato tutto. Non avevo motivo di gufare, posto che ho di meglio da fare nella vita. Sarei voluto anche intervenire. In quel periodo, però, avevo anche altre cose da seguire. Proprio per lanciare un messaggio di distensione. Ci si stava incartando o vi stavate incartando da soli. Mi preme dire che al netto che nella vita ci sono problemi più importanti del calcio, questo attira anche il peggio di noi. Io credo che in questi due mesi dobbiamo solo parlare di calcio. Quando si è fatto sono arrivati i risultati. Credo serva un patto di non belligeranza”.
Patto di non belligeranza, hai avuto modo di parlarne con il presidente?
“L’ho sentito soltanto ieri alle 18 e non mi ha chiesto la formazione. Credo di avere anche esperienza di curva. E mi metto a disposizione. Poi certo i risultati dovessero arrivare aiuterebbero eccome“.
Cosa hai detto alla squadra ieri prima di giocare?
“Sono arrivato la sera prima. Mi sono limitato a dare la formazione aiutato dal fatto di essere stato due anni e mezzo con questo gruppo. Sanno come voglio che si approccino le partite. Gli ho chiesto una squadra coraggiosa, propositiva e che giochi con testa, cuore e gambe”.
Possiamo lottare per i playoff ora e per la salvezza…
“Domenica c’è una partita che può aiutarci a capire l’obiettivo per il quale dovremo correre. Dobbiamo stare attenti. Domenica partita difficile contro squadra forte, costruita per il secondo anno consecutivo per vincere questo campionato, quindi in questo momento si ritrova come successo al Crotone l’anno scorso, in una situazione di classifica difficile. Domenica è la partita spartiacque. Per la classifica sarebbe stato meglio se avessimo vinto. Il non averlo fatto ci farà stare sul pezzo e arrivare alla partita di domenica con la massima attenzione e concentrazione. Abbiamo molti più punti dell’anno scorso di questi tempi. Dobbiamo soltanto ritrovare la serenità, la compattezza, recuperare gli infortunati e metalmente qualche giocatore. Nel bene e nel male si può fare sempre tutto“.
La Ternana torna sul mercato alla luce delle assenze?
Leone -” Il presidente è stato abbastanza chiaro a gennaio. Come ha detto lui: la Finanza ha fatto il mercato di gennaio. Dopo quelle parole non si è più affrontato questo discorso. Non so se il presidente può decidere di operare e non so se si possono trovare giocatori pronti a marzo. Favilli tra questa e la prossima tornerà a disposizione“.
Come hai trovato la squadra? Affronti una situazione più difficile di quella che hai lasciato?
“Ho lasciato una situazione dove c’erano interpreti più protagonisti degli altri poi con il nuovo allenatore si possono ribaltare le situazioni. Ieri sono rimasto soddisfatto della prova dei ragazzi e della voglia di portare a casa la vittoria. Nelle condizioni in cui eravamo, contro un avversario che sta bene la risposta dei ragazzi è stata soddisfacente sotto ogni punto di vista. Da lì dobbiamo ripartire. Senza avere più cali di approccio. Questi ragazzi si sono sempre allenati bene. So che si sono allenati bene sotto la precedente gestione perché fa parte del loro modo di lavorare. A volte questi ragazzi sono troppo tesi e questo non sempre è positivo. Magari si portano quello zaino in più sulle spalle che a volte ti fa sembrare fuori condizione. Io al di là di quello che leggevo per 70 minuti l’ho vista giocare ad alta intensità su un campo molto dispendioso. Siamo andati lì. Abbiamo creato diverse occasioni. Abbiamo trovato un portiere che si è superato. Avendo la possibilità di superarci in caso di vittoria ci sta che negli ultimi minuti provino a vincere la partita trascinati anche dal pubblico di casa. Poi all’ultimo abbiamo rischiato anche una beffa e ieri c’era un fallo su Capanni. Ho rischiato di essere espulso per protestare”.
Preoccupato delle 18 partite senza gol nel secondo tempo e il quarto peggiore tempo?
“No. Ieri sera abbiamo creato tanto. La Ternana stava creando tanto anche con Andreazzoli. E’ solo questione di fortuna. Ci sono momenti in cui vinci con un solo tiro in porta. Sabato palo interno fuori. Ieri palo interno e palla in braccio al portiere. Sul colpo di testa di Mantovani ha fatto un miracolo poi. Un pochino di tempo ci vuole. Se uno compra un’azienda in difficoltà e vuole risanarla ci vogliono anche 7/8 anni per riuscirci”.
Squadra alta, corta. Più del risultato, più del primo tempo si ha avuto la sensazione che la Ternana fosse compatta. Fallo di Aurelio su Cassata costato il giallo. Ma l’ha presa o no questa botta sul viso?
“Se ne parlava oggi. Non me ne sono accorto perché ero molto lontano. Forse stavo parlando con Iannarilli. Rivedendola se l’ammonizione è per il fallo e non ha visto il resto. Se l’ammonizione è per il fallo di reazione è rosso e l’arbitro ha sbagliato. Per quanto riguarda il discorso della squadra al di là di essere alti o bassi l’importante è essere corti, in 35 metri. Quello che da noia a noi da noia anche agli altri”.
Il presidente dice ” sono un vincente perché perdo tanto. Andreazzoli sta qui tanto”
“Io e il mio staff andavamo via alle cinque. Ognuno ha i suoi metodi. Non lo so a cosa si riferisse il presidente. Ogni presidente, in ogni città ha persone che gli riportano le cose e bisogna vedere se gliele riportano in maniera corretta. Abbiamo sempre lavorato secondo quello che si reputa il giusto. Se stai qui tre anni, fai 95 partite e ne vinci più di 60 vuol dire che stai facendo un buon lavoro”.
Non c’è stato un secondo fine?
“No. Ormai il presidente lo conoscete. Il suo modo di esagerare nel dire le cose. Gli piace cercare la provocazione quando dice qualche cosa. E’ un misto anche di goliardia. Ho la fortuna di conoscerlo anche più da vicino. Ci faccio meno caso in certe situazioni. A volte da un’immagine di sé che non è quella che esce. Non mi ha mai chiesto la formazione, non ha mai cercato d’impormi niente. Da altre parti qualcuno ci ha provato. Con Bandecchi sono sempre stato autonomo in tutto quello che facevamo. Non a caso quando sono stato esonerato a Pisa mi ha detto “lei è cocciuto ed è bastian contrario”.
Gruppo sfoltito con alcuni giocatori rimasti che sotto la sua prima gestione erano ai margini…
“Sono assolutamente contento del fatto che Ghiringhelli abbia iniziato a dimostrare quanto valga. Sembra che ogni cosa che succeda a Terni fosse colpa di Ghiringhelli. Siamo convinti che a livello tattico è il giocatore più capace che abbiamo. Io parlai anche con il ragazzo. Lo vedevi che il ragazzo non era tranquillo. Le critiche c’erano. Sono contentissimo che abbia ripreso a dimostrare quanto vale. Io non ci sono riuscito a venir fuori dalla difficoltà. Andreazzoli, e di questo lo ringrazio, sì e ritrovo un giocatore in più”.
Come sta?
“Domani vedremo. Siamo tornati alle 17.30. Domani ci dicono tutto”.
Staff resta quello di prima?
Si
In conclusione di incontro, prima dell’appello di Lucarelli ad andare allo stadio domenica c’è stata l’ultima domanda per Luca Leone.
Alla luce di quello che è successo rifarebbe le cinque cessioni fatte a gennaio?
Leone –
“Quando siamo partiti con Cristiano eravamo trenta e l’avete detto tutti che eravamo tanti. Spalluto poteva andare via già ad agosto. Poi però si sono fatti male Donnarumma alla prima di campionato e Pettinari poco dopo. Falletti sapevamo che doveva rientrare ad ottobre. La rosa ampia perché avevamo punti interrogativi per quelle che erano le condizioni di Falletti. Rovaglia era già in mente di mandarlo a giocare. Ha fatto un ritiro straordinario e il mister l’ha voluto tenere. Davanti poi è arrivato Favilli e c’era pure Raul Moro. Ci serviva un’alternativa a Falletti perché non sapevamo quanto tempo aveva. Poi però ci siamo resi conti che non era pronto al 100% quando è rientrato. E tutt’ora stiamo cercando di recuperarlo al 100%. Voi lo conoscete meglio di me e non è il miglior Falletti. A questa squadra manca il miglior Falletti. L’ho visto piangere l’altro giorno. Vuole tornare ad essere quello che è stato. E’ un ragazzo molto sensibile. Prima quando è andato via gli ho detto di tornare con il sorriso e fare tunnel. Per quanto riguarda Celli avevamo 3 terzini sinistri. Nel primo giorno di mercato non sapendo ancora che il mister si sarebbe messo a tre è normale che uno che ha rischieste lo abbiamo mandato a giocare. Il ragazzo era d’accordo. Se sapevo che ci saremmo messi a tre non sarebbe andato via. Non ci saremmo aspettati questo rendimento di Corrado. Martella era il titolare inizialmente. Si è pensato di mandare a giocare Celli. Questo per mantenere le coppie che abbiamo mantenuto. Pettinari poi voleva giocare, già l’anno scorso l’aveva esternato questo suo volere“.