L’avversario odierno, il Venezia

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Il Venezia, penultimo con 12 punti, con una sola lunghezza di di vantaggio sul Perugia fanalino di coda, rappresenta la grande delusione di questo primo terzo di campionato. Infatti la sua classifica è peggiore di quella di altre squadre ambiziose ma attardate in graduatoria come Como, Palermo, Benevento, Spal e Modena. Il successo (1-0) di domenica scorsa a Palermo regala un pizzico di serenità dopo tante battute a vuoto e si aggiunge alle vittorie conquistate a Bolzano (2-1, prima giornata) e a Cagliari (4-1, settimo turno) e al triplo pareggio per 1-1 ottenuto a Cittadella (terza giornata), in casa contro il Pisa (sesto turno) e a Brescia (decima giornata). Ma se il rendimento esterno è tutto sommato positivo (11 punti in 7 partite) quello interno è catastrofico, col sovra-citato pareggio contro il Pisa e con ben 6 sconfitte rimediate contro Genoa (1-2), Benevento (0-2), Bari (1-2), Frosinone (1-3), Ascoli (0-2) e Reggina (1-2).

E anche la differenza reti (14 gol segnati e 21 subiti) presenta un forte segno negativo. Inevitabile, al di là di qualsiasi presunta responsabilità diretta, l’esonero del croato Ivan Javorcic, sostituito dopo lo scivolone casalingo contro l’Ascoli e rimpiazzato dapprima da Andrea Soncin (nella trasferta di Como) e poi da Paolo Vanoli (ex Spartak Mosca, ex collaboratore di Antonio Conte tra Chelsea e Inter). Quest’ultimo esordisce col k.o. casalingo contro la Reggina ma si riscatta a Palermo, con una vittoria preziosa per classifica e morale. Sulla carta l’organico arancio-nero-verde è di assoluto livello. Forse si paga dazio alla presenza di tanti stranieri (molti dei quali nazionali) ma accanto a loro ci sono alcuni italiani con vasta esperienza nel torneo cadetto, da Luca Ceppitelli (1989, difensore centrale, ex Primavera Perugia, ex Fidelis Andria, Bari e Cagliari) a Pietro Ceccaroni (1995, marcatore centrale, ex Spezia, Spal e Padova), da Marco Modolo (1989, difensore centrale, scuola Inter, tornato al Venezia nel 2015 dopo le esperienze di Vercelli, Gorica e Carpi) a Francesco Zampano (1993, terzino destro, 67 presenze in A e 208 in B tra Juve Stabia, Pescara, Udinese e Frosinone) fino a Luca Fiordilino (1996, cresciuto nel Palermo, ex Cosenza e Lecce), senza considerare giovani promesse come Antonio Candela (2000, cursore destro, ex primavera Genoa, ex Trapani, Olbia, Pergolettese e Cesena) e Nicholas Pierini (1998, attaccante di movimento, ex Primavera Sassuolo, ex Spezia, Cosenza, Ascoli, Modena e Cesena).

Internazionale il roster dei portieri, formato da Bruno Oliveira Bertinato (1998, rientrato al Venezia dopo le stagioni in prestito di Lecco e Pesaro), da Jesse Joronen (1993, finlandese, ex Fulham, Horsens, Copenaghen e Brescia) e da Niki Emil Antonio Maenpaa (1985, finlandese, ex Den Bosch, Willem II, Venlo, Brighton e Bristol City). Gli stranieri del pacchetto arretrato sono Ridgeciano Delano Haps (1993, terzino sinistro olandese di origine surinamese, ex AZ Alkmaar, Go Ahead Eagles Deventer e Feyenoord), Michael Svoboda (1998, marcatore centrale austriaco, ex Schwechatm Stadlau e Wattens), Maximilian Ullmann (1996, terzino sinistro austriaco, ex Pasching, LASK Linz e Rapid Vienna), Przemislaw Wisniewski (1998, difensore centrale polacco, ex Gornik Zabrze) e Facundo Gabriel Zabala (1999, laterale mancino argentino, ex Aljuelense e Apoel Nicosia). Gli altri 14 stranieri in rosa sono Andersen Kofod Magnus (1999, centrocampista danese, ex Nordsjelland), Bjarkason Bjarki Steinn (2000, attaccante esterno islandese, ex IA Akranes, reduce dal prestito al Catanzaro), Gianluca Cristiano Busio (2002, regista italo-americano, ex Sporting KC), Denis Cheryshev (1990, centravanti russo, annovera 34 gol in Spagna tra Real Madrid, Siviglia, Villa Real e Valencia e 12 con la propria nazionale), Aaron Anthony Connolly (2000, centravanti irlandese, ex Luton Town, Brighton e Middlesbrough, vanta 8 presenze con la propria nazionale), Domen Crnigoj (1995, centrocampista sloveno, ex Koper e Lugano, titolare nella propria nazionale), Michael Bruno Cuisance Dominique (1999, rifinitore francese, ex Borussia Monchengladbach, Bayern Monaco e Olympique Marsiglia), Jack De Vries (2002, trequartista statunitense, ex Philadelphia Union), Dennis Johnsen Torset (1998, attaccante di movimento norvegese, ex Ajax Amsterdam, Heerenveen e Pec Zwolle, in nazionale un anno fa), Andrija Novakovich (1996, centravanti americano di origine serba, ex Reading, Fortuna Sittard e Frosinone, ex nazionale U.S.A.), Damiano Daniele Pecile (2002, mediano canadese di origine italiana, ex Whitecaps Vancouver), Joel Julius Ilmari Pohjanpalo (1994, bomber finlandese dal curriculum prestigioso, con 13 reti in nazionale e 72 tra HJK Helsinki, Aalen, Fortuna Dusseldorf, Bayer Leverkusen, Amburgo, Union Berlino e Caykur Rizespor), Harvey William St Clair (1998, attaccante esterno scozzese, cresciuto nel Chelsea, ex Kilmarnock, Seregno e Triestina) e Tanner Tessmann (2001, play-maker centrale statunitense, ex Dallas, ex nazionale americana).

Con un organico di tale spessore è difficile individuare i motivi di un rendimento davvero deludente. Probabilmente i rapporti tesi tra una vasta fetta della tifoseria e una parte dell’area comunicazione societaria non aiutano. Eppure il presidente Duncan Niederauer (63 anni, newyorkese, ex presidente e amministratore delegato della borsa di Wall Street, patrimonio stimato secondo Calcio e Finanza di circa 1,3 miliardi di euro) ad agosto puntava all’immediato ritorno in A e in questi giorni lancia chiari segnali distensivi.

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