Progetto Stadio-Clinica, serve compattezza per il bene della città

Delusione e rabbia caratterizzano lo stato d’animo dei ternani dopo la decisione della Conferenza dei Servizi sul progetto Stadio -Clinica di Bandecchi che autorizza la costruzione dello stadio ma non quello della Clinica visto che la costruzione della stessa non sarebbe supportata dall’equilibrio finanziario su cui si basava in virtù dell’eventuale riequilibrio territoriale dei posti letto in convenzione privata con il SSN.

Ancora una volta Terni ed i ternani devono fare i conti con una decisione ostile per la crescita del suo territorio sia sul piano infrastrutturale che su quello economico visto le risorse che avrebbe generato la realizzazione dei due progetti senza considerare, poi, l’eventuale forza lavoro che vi avrebbe trovato posto. E’ chiaro che la regione dell’Umbria e la classe politica che la sostiene, ma non meno responsabili sono tutti gli altri, ancora una volta ha deluso le aspettative dei ternani e gli interessi di un territorio sempre più lasciato a sé stesso senza supportare, sempre nei limiti imposti dalla legge, quegli sforzi imprenditoriali che sono indispensabili per allontanare o quanto meno alleggerire una crisi sempre più aggressiva.

La delusione e l’amarezza per come sono andate le cose in Conferenza dei Servizi è stata espressa in una nota anche dal sindaco Leonardo Latini che, però, dovrebbe mettere in campo una azione più incisiva verso il governo regionale supportato dalla sua maggioranza e, sarebbe bene accetta dai ternani, lo auspichiamo per il bene comune, anche quella della minoranza. Qui, infatti, sono in ballo gli interessi di una città intera e del suo sviluppo e non serve mettere una bandierina o dire ” io ve l’avevo detto”. Serve un impegno unitario che possa tutelare gli interessi collettivi mettendo da parte gli interessi di partito. Se il progetto non si realizzerà sarà una sconfitta per Terni ma soprattutto per l’intera classe politica che la rappresenta ormai a corto di credibilità.

FAUSTO MODA, VIA FERMI, SANGEMINI

Segnaliamo che la regione ha diffuso una nota nella mattinata odierna in cui si prospetta l’apertura di un piccolo spiraglio ma lasciando spazio a molti se e a provvedimenti che potrebbero essere presi nel tempo. Se veramente in regione si ha l’ intenzione di inserire nella redistribuzione dei convenzionamenti esistenti anche zone in cui non esistono lo si dichiari apertamente citando Terni come possibile luogo di intervento e, soprattutto che la si faccia tale redistribuzione senza aspettare le calende greche. L’attuale piano di redistribuzione pre-adottato, comunque, non prevede l’inserimento di Terni né del suo comprensorio. Insomma, senza tanti giri di parole Terni aspetta di avere dei chiarimenti che siano, però, inequivocabili e non promesse che nascondono timori che potrebbero concretizzarsi tra qualche mese.

Ivano Mari

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