La prima amichevole con una pari categoria delle Fere è andata già in archivio. Molti gli spunti sia in positivo che in negativo per mister Lucarelli. Come confermato dallo stesso allenatore livornese, la squadra ha mostrato gli stessi pregi e gli stessi difetti della scorsa stagione, nonostante il cambio di modulo, infatti, gli interpreti sono stati pressoché gli stessi.
Partiamo dai pregi: la catena di sinistra funziona abbastanza bene, nonostante siano ancora evidenti i ritardi di condizione, più di Martella che di Palumbo, ma va considerato che si è appena chiuso il primo mese di preparazione. Un’altra nota positiva è data, sicuramente, dalla ottima prestazione di Salim Diakite, schierato da centrale al fianco di Capuano, in particolar modo nel primo tempo, giocatore in grado di dare respiro sia al terzino destro che ad uno dei centrali all’occorrenza.
Guardiamo ora ai difetti, partendo dal principale: i calci piazzati in fase difensiva. Nonostante l’ingresso nello staff rossoverde del tecnico Favaretto, la squadra non ha mostrato segnali di miglioramento nella difesa dei calci piazzati, dai quali sono arrivati due dei tre gol del Frosinone. Più che adempiere alle indicazioni del tecnico i rossoverdi hanno commesso errori in marcatura lasciando liberi gli avversari di concludere a rete come nel caso di Lucioni e e di Szimnski. Seconda nota negativa la condizione delle punte: anche se Partipilo, grazie alle sue giocate con gol e assist ha raggiunto la sufficienza piena, nascondendo le difficoltà nel muoversi centralmente sulla linea della trequarti e non sulla fascia destra, dove, evidentemente, si trova meglio, si sono arenati Donnarumma e Pettinari, troppo fermi sulle gambe e anche poco precisi sotto porta, specialmente il secondo, con un gol letteralmente “mangiato” nel primo tempo.
Poco supporto alla difesa e poca incisività in attacco per loro, per i quali si spera possano raggiungere una buona forma fisica prima dell’esordio in campionato ad Ascoli. Negativa anche la prestazione del centrocampo, escluso capitan Palumbo. In fase difensiva nè Proietti nè Agazzi sono riusciti ad arginare Boloca e Haoudi, ed in fase di impostazione la Ternana non è quasi mai riuscita a palleggiare come dovrebbe. Infine, la troppa distanza tra i reparti nel secondo tempo. C’è da dire che lo stesso difetto si è visto per il Frosinone, ma, nonostante si stia analizzando una partita di fine luglio, sono stati troppo pochi 45 minuti di stabilità e solidità di squadra. Ci si aspettava almeno una ventina di minuti in più di quadratura di squadra, specie ora che siamo a soli quindici giorni dall’inizio del campionato.
Insomma, molto lavoro per Lucarelli da qui al 14 agosto, quando le Fere scenderanno in campo ad Ascoli, ma anche per Leone, perché la squadra vista sabato, con undici undicesimi dello scorso campionato, non sembra in grado di soddisfare le ambizioni del Presidente. Buon lavoro ad entrambi sperando che questa amichevole sia servita a capire molto di come sarà la prossima stagione e di che cosa occorra per una squadra competitiva.
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