Frederik Sorensen, danese di Roskilde, 29 anni compiuti a metà aprile, è un marcatore centrale destrorso possente (194 centimetri) ma impiegato anche come terzino destro (nella Juventus di Luigi Delneri edizione 2010-11) e come da “braccetto di destra” di una difesa a tre (nel Bologna di Stefano Pioli da gennaio 2012 a maggio 2014). Dopo gli esordi nel Lingby viene scoperto da Fabio Paratici, che lo porta alla Juventus non appena approdato a Torino (fine agosto 2010). E in casacca bianconera “Ice-man” colleziona 17 presenze (12 come titolare) in campionato e una in Coppa Italia (come titolare contro il Catania, gennaio 2011). Da segnalare il positivo esordio vissuto a 18 anni e mezzo (novembre 2010) nella gara casalinga vinta per 3-1 dalla compagine piemontese contro il Cesena (passato momentaneamente in vantaggio con Luis Jimenez).
Nella prima fase del campionato successivo rimane ai margini, collezionando soltanto un paio di panchine in campionato (contro Novara e Cagliari) e una partita come titolare in Coppa Italia (contro il Bologna. dicembre 2011). Pertanto nel gennaio del 2012 si trasferisce proprio al Bologna, dove però trova poco spazio, con una gara dal primo minuto (contro il Palermo) e una come subentrato (contro il Cagliari). Discorso completamente diverso nel biennio seguente, con 40 presenze in A e 3 in Coppa Italia (tutte come titolare, contro Napoli e Inter tra dicembre 2012 e gennaio 2013 e contro il Siena nel dicembre 2013). Meno soddisfacente invece l’esperienza di Verona nel torneo 2014-15 alla corte di Andrea Mandorlini, con 10 gare in A e una in Coppa Italia (come titolare contro la Juventus nel gennaio 2015). A seguire un ottimo triennio col Colonia, con 84 partite in Bundesliga, 7 nella Coppa DFB (Coppa di Germania) e 4 in Europa League. Decisamente meno brillante invece il torneo 2018-19 nella 2-Bundesliga, con molte mancate convocazioni a fronte di 5 spezzoni di gara e di 9 panchine e quindi con un contributo marginale rispetto al pronto ritorno della compagine biancorossa nella massima serie tedesca.
Poi arriva il prestito allo Young Boys, con trionfo finale sia nella Super League (12 gare come titolare e 4 durante il match) sia nella Coppa Svizzera (2 partite entrambe dal primo minuto) ma anche con 6 presenze in Europa League (tutte come titolare) e una nelle qualificazioni alla Champions League (anche questa come titolare, contro la Stella Rossa, agosto 2019). E tutto questo malgrado un lungo stop per un infortunio al ginocchio (da metà gennaio a metà giugno 2020) e un altro problema fisico (a luglio 2020). Pertanto la sua stagione si chiude con parecchie soddisfazioni (vittorie nel campionato svizzero e nella Coppa svizzera e 7 gare di livello internazionale) nonostante la prolungata assenza dal campo. Quindi un breve ritorno a Colonia, con una partita come titolare e 2 come subentrato (tra settembre e ottobre 2020) prima di un trimestre trascorso tra panchina e tribuna. Il resto, vedi esperienza di Pescara tra meta gennaio e metà maggio 2021 (con 9 presenze come titolare e 2 come subentrato) è storia recente. Il rendimento nel club abruzzese è nettamente inferiore alle aspettative alimentate dal suo eccellente curriculum ma è spiegabile alla luce di un 2020 con sole 6 presenze (2 nello Young Boys a fine giugno, una con la squadra di Berna agli inizi di agosto e 3 nel Colonia tra la fine di settembre e gli inizi di ottobre).
Probabilmente a Pescara risente di questo dato e pur giocando con buona continuità (808 minuti) non riesce a tornare sui suoi abituali standard di rendimento. Ma mister Lucarelli, il professor Bartali e gli altri membri dello staff rossoverde sono pronti a rivitalizzarlo. Del resto quando hai alle spalle 19 presenze con la Juventus di mister Delneri (17 in A e 2 in Coppa Italia), 45 col Bologna di mister Pioli (42 in A e 3 in Coppa Italia), 11 con l’Hellas Verona di mister Mandorlini (10 in A e una in Coppa Italia), 100 col Colonia (84 in Bundesliga, 5 in 2-Bundesliga, 7 nella Coppa DFB e 4 in Europa League) e 25 nello Young Boys (16 nella Super League, 2 nella Coppa svizzera, 6 in Europa League e una nelle qualificazioni alla Champions League) sei un giocatore vero e hai soltanto bisogno “di ritrovarti”. E poi 22 gare nelle nazionali giovanili danesi tra Under 17, Under 20 e Under 21 e una nella nazionale maggiore (giugno 2017, Danimarca-Germania) non te le regala nessuno.
Ultima notazione: qualcuno (che magari lo ricorda soltanto in alcuni highlights) parla di “marcatore ruvido”, abile nel gioco aereo ma piuttosto lento. E allora facciamo chiarezza. Di sicuro non fa della rapidità la sua migliore prerogativa. Senza dubbio non possiede il tasso tecnico del croato Ivan Kontek e non eccelle nel giro-palla e nella costruzione dal basso. Tuttavia vanta 6 reti (3 col Colonia, 2 col Bologna e una con lo Young Boys) e 11 assist (7 col Colonia e uno a testa con Juventus, Bologna, Hellas Verona e Young Boys) e una vasta esperienza internazionale. Non esattamente dati da sottovalutare.
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