FEREVER, MARIO FRICK CHE ATTACCANTE! 1^ Parte

I Profili di David Micacchi

Stagione 2004/2005, quella della transizione dall’epoca agariniana a quella longariniana. Sulla scorta della cocente delusione sportiva coincisa con l’ultima controversa annata agonistica, la Ternana conosce un riassetto tecnico-organizzativo che passa per la scelta di una nuova, potenzialmente futuribile guida tecnica, l’ex calciatore professionista Corrado Verdelli, fino a concretizzarsi in un’autentica rivoluzione dell’organico di prima squadra, che si risolve per quanto concerne il reparto offensivo nella dipartita di due elementi del calibro di Riccardo Zampagna, di ritorno al Messina, e di Massimo Borgobello, destinazione Salerno, coi destini dell’attacco di lì in
avanti affidati al talento montante del giovane trequartista Luis Jimenez, alla voglia di ribalta dei nuovi arrivati Mario Salgado e Massimiliano Vieri e, naturalmente, alla vena di un Mario Frick che, alle prese con una questione contrattuale di là dal trovare una tempestiva risoluzione, attira su di sé le aspettative di una piazza disillusa.

Mario Frick e Corini che cerca di fermarlo!


L’esordio in campionato, in questa sua terza stagione a Terni, avviene solo alla metà di ottobre, ottava giornata, in occasione del match casalingo contro la Triestina: i rossoverdi sono già reduci da una serie di avvicendamenti in panchina, è ora il turno di Fabio Brini, e in una posizione di classifica interlocutoria, e per la prima rete stagionale dell’attaccante del Principato occorre attendere la gara dello Scida contro il Crotone in programma ai primi del mese successivo, e in occasione della quale Frick esplode le polveri con una doppietta realizzata sul finire di prima frazione, che vale un prezioso successo. Ma è solo a partire dalla metà di dicembre che il Nostroriesce a trovare una qualche provvidenziale continuità in fase di finalizzazione, con una Ternana sempre più invischiata nelle intricate zone di retroguardia della classifica: è un suo gol, il terzo
stagionale, a decidere lo scontro diretto del Liberati con l’Albinoleffe di Gustinetti, mentre di relativo peso è il centro che vale il momentaneo 1 a 1 in casa della capolista Torino, al primo impegno poi coinciso in una sconfitta di misura del nuovo anno, giorno dell’Epifania.

Il suo contributo in zona gol si fa ad ogni modo preponderante in chiusura di girone d’andata, laddove Frick dapprima decide il match disputato appena tre giorni dopo contro il Cesena di Castori, altro importante confronto fra pericolanti, per poi mettere a segno in occasione del
susseguente impegno in quel di Catanzaro la sua seconda doppietta di stagione, andando dapprima asbloccare e poi ad arrotondare il risultato, determinando un successo che pesa in questa fase di ripresa di una Ternana che, nel frattempo, ha aggiunto al proprio arco offensivo una freccia del calibro di Gianni Comandini, sfortunato quanto talentuoso attaccante reduce dall’esperienza di Bergamo.
Al giro di boa del torneo, il gol del pari segnato al Vicenza in occasione della prima di ritorno, al Liberati, trova il suo omologo in quello rifilato all’ambizioso Empoli di Somma al successivo impegno casalingo, ancora 1 a 1 il finale. La squadra, al netto dell’imminente sconfitta di Trieste ai primi di marzo, è nel pieno di un filotto di risultati utili che, ad un certo punto, paiono coincidere con una ritrovata ambizione, prima almeno della debacle in occasione del derby del Curi, 9 di aprile, e di una dignitosa ultima parte di stagione regolare.

TERNANA-CATANIA FRICK IN CONTRASTO FOTO GMT

Un digiuno lungo otto partite viene interrotto da Frick alla sua maniera, raggiungendo e consolidando la doppia cifra con la doppietta messa a segno, una settimana dopo la batosta di Pian di Massiano, in casa contro il derelitto Crotone dell’ex Agostinelli. E fra l’inizio di maggio e la metà di giugno, l’attaccante del Liechtenstein torna a farsi continuo sotto porta, a cominciare dalla rete del raddoppio infilata all’Ascoli alla
trentasettesima, passando per il gol del momentaneo vantaggio in quel di Pescara, 1 a 1 il finale, per quello del prestigioso pari interno contro il Torino, identico lo score conclusivo, fino all’ennesima duplice marcatura, quella riservata al retrocesso Catanzaro affidato ad un altro ex allenatore
rossoverde, Bruno Bolchi, al passo d’addio casalingo. La Ternana chiude il torneo all’ottavo posto, un piazzamento insperato ad un certo punto di una delle stagioni sportivamente più tribolate della sua storia recente.

FINE 1^ PARTE

Redazione

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