L’avversario di turno, la Turris
27 punti al giro di boa, 35 a 4 turni dalla fine del campionato. Insomma, rendimento ottimo nel girone di andata (27 punti in 18 gare, media 1,5 punti a partita) ma pessimo in quello di ritorno (8 punti in 14 gare, media 0,57). I numeri sono impietosi e fotografano in maniera eloquente il drastico peggioramento della Turris nella fase discendente del torneo, con l’inevitabile esonero di Fabiano e l’approdo sulla panchina corallina di Caneo (ex trainer del Rieti). In realtà il cambio di guida tecnica, avvenuto alla ventisettesima giornata, produce qualche segnale di risveglio ma non la radicale riscossa auspicata dal presidente Colantonio, ma la salvezza diretta appare comunque a portata di mano.
Non tanto e non già per i 3 punti di vantaggio sulla Vibonese quint’ultima a quota 32 quanto piuttosto per i 19 punti di vantaggio sulla Cavese penultima. Come noto con un gap tra quint’ultima (al momento Vibonese) e penultima superiore agli 8 punti lo spareggio promozione non si disputerebbe o meglio si limiterebbe allo scontro tra terz’ultima e quart’ultima (attualmente Bisceglie e Paganese). Insomma, la Turris appare ad un passo dal traguardo e per centrarlo deve semplicemente gestire l’enorme vantaggio sulla Paganese, evitando che esso possa crollare, da 19 a 8 punti. Eventualità remota, anzi inverosimile. E allora per conquistare la salvezza diretta è sufficiente conservare l’attuale vantaggio di 8 punti sulla Paganese terz’ultima. Anche perché 8 punti a 4 partite dalla fine del campionato rappresentano un bottino difficilmente dilapidabile. Dopo il cambio di allenatore un paio di difensori inamovibili come Rainone e Di Nunzio vengono scavalcati nelle gerarchie da Ferretti (1994, marsigliese di origine ligure, scuola Milan, ex rossoverde nel 2017-28, ex Cremonese, Teramo e Gubbio, ingaggiato a febbraio in regime di svincolo dopo 18 mesi di inattività) e Loreto (1998, ex Cavese, Sarnese e Como) mentre il laterale destro di centrocampo spesso impiegato sulla sinistra Esempio (1999, prodotto del vivaio locale) viene scalzato da D’Ignazio (1998, scuola Napoli, ex Samb, Cavese e Carrarese).
Viceversa conservano il posto il portiere Abagnale (1998, ex Primavera del Carpi, ex Cerignola e Albinoleffe), il marcatore centrale Lorenzini (1995, ex Carrarese, Sestri Levante, Lucchese, Casertana, Bisceglie e AZ Picerno), il cursore destro Da Dalt (1987, argentino, alle spalle 4 promozioni consecutive dalla D alla C), i centrocampisti Tascone (1997, nel settore giovanile rossoverde da luglio 2015 a febbraio 2017, ex Fano e Casertana), Franco (1994, ex Primavera di Napoli e Spezia, ex Paganese, Massese e Gragnano) e Romano (1996, ex Prato, Carpi, Casertana e Pianese), il trequartista Giannone (1989, transitato a Terni nell’estate 2017 con il “blocco Fondi” prima di approdare a Pisa e Catanzaro) e il centravanti Longo (1987, ex Gladiator, Savoia, Frattese e Cerignola). Completano la rosa i portieri Lo Noce (2000) e Barone (1999), i difensori Di Nunzio (1985) e Malé (senegalese, 1998), il terzino sinistro Pitzalis (2000), il mediano Brandi (2001, il regista Signorelli (1991, venezuelano), il rifinitore Alma (1993) e gli attaccanti Boiciuc (moldavo, 1997, titolare nella propria nazionale, Persano (1996), Salazaro (2001) e Ventola (2000).
Foto da tuttocalciocatania