Standing ovation, a Bisceglie 24^ vittoria stagionale-B ad un passo!

Standing ovation, a Bisceglie 24^ vittoria stagionale-B ad un passo!

Un Adriatico cristallino, increspato da un maestrale caldo e colorato, colma lo sguardo di luce. In molti approfittano delle temperature quasi estive (22 gradi) per ammirarlo da vicino, passeggiando sullo splendido lungomare sabbioso che si estende da Trani e Molfetta e quindi anche intorno al porticciolo di Bisceglie (centro di 55mila abitanti della provincia Barletta-Andria-Trani). Invece alcuni (quasi 200 persone tra addetti ai lavori e accreditati, qualche giornalista arriva da Terni e non mancano i colleghi baresi) sono presenti allo stadio per la partita Bisceglie-Ternana e si limitano ad osservare la quieta bellezza del mare alle spalle della gradinata dello stadio “Ventura”.

I padroni di casa non sperano più nella salvezza diretta ma hanno bisogno di punti per approdare ai play out nella migliore posizione possibile. Viceversa i rossoverdi vogliono conquistare con largo anticipo la promozione, pur sapendo di non essere del tutto padroni del proprio destino perché devono vincere sperando nel pareggio dell’Avellino (che in contemporanea ospita al “Partenio-Lombardi” la Virtus Francavilla) oppure pareggiare (confidando in un pareggio della compagine irpina). E in effetti per 10 minuti, ossia quelli intercorrenti tra la rete del vantaggio di Paghera alla mezz’ora del primo tempo (colpo di testa da “bomber di razza” su cross perfetto di Defendi) e quella su rigore di Maniero, le Fere sono in serie B.

Ma dopo la trasformazione dal dischetto del centravanti napoletano, che regala il successo alla compagine di mister Braglia, la promozione torna… ad un passo. E ad un passo rimane malgrado il raddoppio di Suagher (sugli sviluppi di un corner) e la rete avversaria di Cecconi, che nel quarto d‘ora finale fissano sul 2-1 la vittoria rossoverde in terra pugliese (ventiquattresima stagionale). Questa volta (è non è la prima…) il successo è firmato da un paio di co-titolari che sarebbe ingeneroso definire “rincalzi di lusso”.

Anche questa volta (come quasi sempre finora) tale successo è meritatissimo, anzi perfino stretto nelle dimensioni. Infatti nonostante un terreno in qualche zona sconnesso e la scontata aggressività dei nero-azzurro-stellati il predominio nello sviluppo della manovra e nelle occasioni da rete è enorme. Forse possibile concretizzare altre palle gol (ad esempio quelle non sfruttate da Paghera e Peralta) ed evitare il gol subito? Forse. Però questa Ternana, che vince e convince da 6 mesi frantumando record su record, merita soltanto applausi scroscianti poiché anche allo stadio “Ventura” prevale in tutti i dati statistici (possesso-palla, corner, palloni recuperati, tiri nello specchio)  miscelando tasso tecnico superiore e atteggiamento mentale e tattico impeccabile. Insomma, standing-ovation.

E adesso cosa succede? Semplice, con queste affermazioni Ternana e Avellino salgono rispettivamente a quota 78 e a quota 63 e ovviamente anche facendo bottino pieno nelle ultime 5 gare in calendario i biancoverdi non potrebbero scavalcare i rossoverdi. In realtà considerando il successo (2-1) conseguito all’andata al “Partenio-Lombardi” (classifica avulsa legata agli scontri diretti) le Fere potrebbero tagliare il traguardo anche perdendo di misura lo scontro diretto di sabato al “Liberati” e restando a secco nelle 4 partite seguenti. Questo però è uno scenario del tutto improponibile. Lo è in assoluto e lo sarebbe perfino per i campioni di pessimismo cosmico leopardiano. Anzi, per dirla tutta, è “… un concetto che il pensiero non considera…” (“Il mare d’inverno”, Ruggeri, 1983). E allora? E allora la promozione è lì, ad un passo, talmente vicina che possiamo toccarla con la mente, annusarla con gli occhi, guardarla con l’olfatto. E tutto questo grazie ad un campionato strepitoso, caratterizzato da numeri fantastici sui quali è doveroso soffermarsi minuziosamente a parte. Qui e adesso, hic et nunc, ci limitiamo a citare le 5 vittorie consecutive (contro Bari, Teramo, Vibonese, Potenza e Bisceglie) ottenute dopo la sconfitta di Catanzaro (finora unica in campionato) e il pareggio di Francavilla Fontana. Ecco perché i “soffi di lampi” (“L’assiuolo”, Pascoli) della serie B sono già dentro di noi. E nel cuore, o se preferite nel sistema limbico, dei moltissimi tifosi accorsi a festeggiare (nel pieno rispetto delle normative anti-Covid) la squadra al momento del rientro a Terni.