Ternana-Bari, l’angolo tattico

di Alessandro Cavalli

Una Ternana di carattere vince contro il Bari e chiude definitivamente il campionato, lo fa soffrendo, ma era inevitabile a causa dello spessore tecnico notevole dell’avversario, ma soprattutto, perché ancora un intossicato dal miniciclo di due partite, che inconsciamente, aveva tolto qualche certezza al gruppo. Noi solito 4-2-3-1, loro 4-3-3, ma con entrambe gli esterni d’attacco estremamente conservativi e molto più dediti alla fase di non possesso, che a quella offensiva. Andiamo subito sotto con un errore individuale e poi Iannarilli fa tre miracoli nel giro di cinque minuti e li di fatto cambia la storia del campionato.Da li in poi l’inerzia della partita un po cambia a nostro favore anche se non in maniera netta,come nel secondo tempo.

Il Bari fa due linee compatte sul piano difensivo, i quattro difensori e un’altra linea di cinque, tre mediani e due esterni, che rendono difficile l’entrata nostra, sia centralmente, sia dall’esterno, dove le nostre catene non lavorano benissimo. Nonostante questo, abbiamo un’occasione clamorosa con Vantaggiato per andare in rete, ma non convinto, colpisce il palo.
Le trame sono buone, ma lente e nei contrasti fisici facciamo un po fatica in mezzo al campo. Falletti stenta a trovare la posizione giusta, ben ingabbiato dalla loro densità.

Il secondo tempo è tutta un’altra musica, alziamo i ritmi, attacchiamo con più uomini e soprattutto iniziamo a fare le cose che ci hanno sempre contraddistinto, ovvero saltiamo l’umo e creiamo le superiorità numeriche in ogni zona, giocando molto di più, senza palla. Cambio di mediana, Damian-Paghera per Palumbo-Proietti. Cambio di sistema, 4-2-4 , ovvero doppio terminale Raicevic-Ferrante e esterni fantasiosi Peralta a destra e Falletti che partendo da sinistra accende il match. Pareggiamo, Kontek si riscatta, ma soprattutto ormai c’è una sola squadra in campo ormai, li costringiamo a difendersi in dieci dietro la linea della palla, lasciamo un solo giocatore dietro per la prima costruzione e attacchiamo di fatto con tutti.

Il Bari non riparte più e noi sempre li a mordere la loro area.
Lo spirito generale della stagione poi, si esprime nella tipologia del goal della Vittoria, quando qualsiasi squadra, con Avellino che intanto sta pareggiando, si sarebbe contentata, i rossoverdi rifiniscono al 95′ con un terzino, Mammarela e concludono con l’altro terzino Defendi.
Con il pubblico in presenza, sarebbe venuto giù lo stadio, per una vittoria storica, sofferta e meritata. Il mister ancora una volta dimostra personalità e coraggio, non specula sugli avversari e toglie il freno a mano tirato, liberando la squadra. La matematica non ci permette di festeggiare, ma di fatto i primi due minuti e gli ultimi due della gara di ieri, hanno sancito la fine tecnica di un campionato duro.

Redazione

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